Torino/ La squadra granata contestata da 2 mila tifosi: “Cairo vattene”. Il presidente: “Potrei anche lasciare”

Pubblicato il 10 Agosto 2009 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA

torino_contestatoNon c’è più pace per il Torino e non c’è più pace per il presidente Cairo. Durante il primo raduno al centro Sisport la squadra granata ha avuto momenti di dura contestazione da parte di oltre duemila tifosi, ancora inferociti per la retrocessione in serie B e per una campagna acquisti finora giudicata non all’altezza.

Imbrattato il muro di cinta della Sisport, destinatario dei murales più avvelenati è stato il presidente Cairo definito «buffone e banfone». Il resto potrà arrivargli via telefono, visto che è stato scritto pure il numero del suo cellulare. Poi l’allenamento con la colonna sonora di «vergognatevi», «Barone vai in pensione», «andate tutti a Palermo».

Ad avere la peggio è stato Rubin dopo l’intervista in cui ammetteva il desiderio di seguire Dzemaili in Sicilia. Colantuono ha parlottato con i tifosi più vicini alla ringhiera, poi ha diretto come ha potuto. Poi dopo la contestazione  cinque agenti in divisa e i funzionari della Digos hanno controllato il deflusso del popolo che mescolava ultrà a nonne e bambini.

Prima la retrocessione, poi il crollo del fatturato, il mercato che non decolla e il rischio di non tornare subito in A. Un insieme di cose  che possono mettere a dura prova anche la resistenza del presidente Cairo, il quale è stato chiaro: «Ho cominciato quattro anni fa quando sapevo poco di calcio e avevo tanto entusiasmo. Ho cercato di imparare il mestiere, commettendo anche errori spesso per troppo amore. Io continuo a fare quello che posso in relazione alle mie possibilità che non sono illimitate. Il calcio è cambiato, non sono abbastanza ricco da poter fare grossi acquisti. Non sono nè uno sceicco, nè un petroliere russo. Il Toro non è mio per l’eternità, se qualcuno è più forte e bravo di me non mi opporrò, si presenti chi vuole».

Cairo poi aggiunge delle punte di amarezza: «Dire non mollo, non vuol dire diventare un peso per il Toro. La serie B costa molto, nonostante la cessione di Rosina, siamo sotto di 14,5 milioni. E’ il mercato più difficile degli ultimi vent’anni, ma il gruppo verrà modificato ancora. Ci saranno entrate e uscite. Foschi ha le risorse per operare come deve».