Tour de France, vince l’australiano Ben O’Connor, sul podio: Cattaneo e Colbrelli. Pogacar sempre maglia gialla

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 4 Luglio 2021 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA
Tour de France, vince l’australiano Ben O’Connor, sul podio: Cattaneo e Colbrelli. Pogacar sempre maglia gialla

Tour de France, vince l’australiano Ben O’Connor, sul podio: Cattaneo e Colbrelli. Pogacar sempre maglia gialla

Tour de France, Ben O’Connor,  australiano, 25 anni,  alfiere della  AG2R-Cittroen ), ha vinto trionfalmente la tappa più dura del Tour. E si è piazzato al secondo posto alle spalle del fenomeno Pogacar.

Una giornata di pioggia, vento, freddo. Dietro di lui due azzurri, due guerrieri: Cattaneo e Sonny Colbrelli. È stata la più dura frazione alpina.   Da Cluses a Tignes, nel dipartimento Savoia, uno dei comuni più alti d’Europa, stazione sciistica di fama mondiale.

Il centro abitato di Tignes culmina ad oltre 2.150 metri. Una corsa di 144,9 km con ben 4.634 metri di dislivello e cinque GPM impossibili da dimenticare.

Come è impossibile scordare il gran finale di Pogacar: a 1,5 km dalla linea d’arrivo lo sloveno ha aperto il gas. Si sono ritirati due big: Van der Poel è Primo Roglic.

Lunedì 5 giorno di riposo. Nona tappa. Dopo soli 19 km dalla partenza da Cote de Domancy ( 810 metri )  si è presentato Praz-sur-Arly ( 1.033 metri) , quindi il Col des Saisies ( 9,4 km al 6,2%.).Poi il Col du Pre’, 12,6 km al 7,7%. Tutto ciò nei primi 80 chilometri.

A seguire le ultime due salite molto selettive: il valico alpino Cormet de Roselend (5,7 km al 6,5%) e l’ascesa  a Tignes di 21 km al 5,6% con linea d’arrivo a 2.107 metri. Tignes è uno dei comuni più alti d’Europa, il centro abitato culmina a 2.150 metri. È una stazione sciistica di fama mondiale.

Da seguire al Tour Re Pogacar

Arrivato  sabato sulle Alpi ha  subito aperto il gas . Ha costruito una fuga di 34 km, ad uno ad uno ne ha rimontati 17, ha fatto come Hinault o Pantani. Irresistibile. Avrebbe raggiunto pure il battistrada  Teuns ma l’ammiraglia gli ha consigliato di non correre rischi inutili in quella discesa infida e lo ha “rallentato” . Comunque resta l’impresa, la dimostrazione di forza e potenza, il marchio del fuoriclasse. Lo sloveno è ancora tutto da scoprire. Ha appena 22 anni. Ma è già devastante.