Uccise la ex e la diede in pasto ai cani, portiere brasiliano Bruno torna a giocare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Marzo 2017 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA
La foto segnaletica di Bruno e quella di Eliza Samudio

La foto segnaletica di Bruno e quella di Eliza Samudio

SAN PAOLO, BRASILE – La squadra di calcio brasiliana Boa Esporte ha annunciato di voler tesserare l’ex portiere del Flamengo Bruno Fernandes de Souza, condannato in primo grado a 22 anni di reclusione per l’omicidio della sua amante, la modella Eliza Samudio.

Bruno Fernandes de Souza rapì, strangolò, uccise e diede in pasto ai cani la modella dopo che lei si rifiutò di abortire dopo essere rimasta incinta del calciatore.

E ora gli sponsor del Boa Esporte stanno abbandonando il club. 

La holding Gois & Silva e le aziende Nutrends e Cardiocenter, principali sponsor della squadra di serie B che milita nel campionato di Minas Gerais, hanno annunciato che interromperanno i contratti se sarà tesserato Bruno, la cui presentazione ufficiale è prevista per domani.

”Vogliamo ribadire chiaramente il nostro ripudio a qualsiasi tipo di violenza contro le donne e a qualsiasi altra forma di violenza”, ha fatto sapere attraverso un comunicato il gruppo Gois & Silva, che domenica scorsa aveva invece difeso la scelta di Bruno.

”E’ stato scarcerato dal tribunale, merita’ una nuova possibilità”, aveva detto l’imprenditore Rafael Gois, proprietario del club. Ma le critiche sui social network di migliaia di tifosi, soprattutto donne, devono aver consigliato un ripensamento. Nutrens e Cardiocenter si sono dette pronta a rescindere unilateralmente il contratto di sponsorizzazione con il club mineiro. ”Non siamo d’accordo con l’ingaggio di giocatori che non rappresentano i nostri ideali”, hanno fatto sapere.

“Se mi sento degno di tornare a giocare? Non rispondo – ha detto ancora Bruno -. Se mi ritengo un esempio per un figlio portato allo stadio dal padre? Anche qui non rispondo. Io so solo che tante volte ho pensato che non avrei mai più giocato, e che mi sarei lasciato andare. Invece adesso sono qui, e sono certo che sia dipeso da Dio. Spero che nessuno chiuda questa porta”.