Ultras Atalanta volevano punire i tifosi della Roma per la morte di Ciro Esposito

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Dicembre 2014 - 09:58| Aggiornato il 20 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Ultras Atalanta volevano punire i tifosi della Roma per la morte di Ciro Esposito

Ultras Atalanta volevano punire i tifosi della Roma per la morte di Ciro Esposito

ROMA – Ultras Atalanta volevano punire i tifosi della Roma per la morte di Ciro Esposito. Una vendetta trasversale, una punizione esemplare contro i i tifosi della Roma: ci sarebbe la morte del tifoso napoletano Ciro Esposito all’origine dei gravi scontri di cui si sono resi protagonisti gli ultras dell’Atalanta durante la partita a Bergamo contro la Roma. Scontri violentissimi poi dirottati verso le forze dell’ordine e che sono costati l’interdizione di 3 mesi alle trasferte dei tifosi atalantini.

Questa è l’opinione motivata di Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica ed esperto dei fenomeni legati al tifo ultras (si è laureato con una tesi sulla Psicologia dei tifosi violenti, ha scritto il saggio Le Bande nere). Il suo parere è stato raccolto dal quotidiano L’Eco di Bergamo.

È dal 25 giugno che gli ultrà bergamaschi hanno in mente questo assalto. È stata una vendetta trasversale: volevano pestare i romanisti per lavare col sangue l’agguato “infame” a Esposito. Dopo la partita di Coppa Italia del 3 maggio, prima della quale fu ferito Ciro, molte curve italiane hanno stretto un accordo di medio-lungo termine per vendicare il napoletano, il primo ultrà ucciso con arma da fuoco da parte di un altro ultrà. […]

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Perché nel codice ultrà, le cui regole si sono comunque dilatate negli ultimi anni, l’uso delle pistole negli scontri è considerato più di un’infamata. Una cosa inaccettabile. Gli atalantini volevano essere i primi a punire i romanisti, appuntandosi così una sorta di medaglia agli occhi delle altre tifoserie. Sono logiche folli ma nel mondo delle curve valgono più di uno scudetto. (Paolo Berizzi intervistato da L’Eco di Bergamo)