Ponzano Romano, mentre prepara una bomba in casa l’ordigno esplode: ultrà giallorosso in gravi condizioni

Pubblicato il 2 Settembre 2010 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA
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La Curva Sud della Roma

Stava preparando una bomba carta in casa, ma l’ordigno artigianale è accidentalmente esploso e lui adesso è in fin di vita. L’episodio è avvenuto a Ponzano Romano e il ragazzo di 28 anni coinvolto nell’incidente “domestico” è un’ultras giallorosso.

Il giovane risulterebbe legato alle frange estreme della tifoseria romanista, in occasione di più trasferte, è stato controllato e sorpreso in compagnia di pregiudicati e persone sottoposte a Daspo. Si sospetta stesse preparando una bomba carta da utilizzare nella prossima trasferta della sua squadra.

A dare l’allarme sono stati gli abitanti del quartiere, spaventati per il forte boato. Secondo i primi accertamenti degli investigatori, le cause dell’incidente sono da attribuire al maneggio di materiale esplodente. L’uomo, rimasto gravemente ferito, è tuttora ricoverato in ospedale in attesa di essere sottoposto ad intervento chirurgico. La deflagrazione gli ha dilaniato un braccio e, in un primo momento, i medici hanno temuto di doverglielo amputare, ma il rischio sembrerebbe rientrato.

A gettare un’ombra inquietante sulla vicenda ha contribuito anche il fatto che il ventottenne è stato abbandonato davanti al pronto soccorso dell’ospedale, probabilmente da un amico che era in sua compagnia al momento dell’esplosione, che ha così evitato di essere identificato.

L’episodio fa tornare d’attualità l’argomento della violenza sugli spalti, a pochi giorni dall’introduzione obbligatoria della tessera del tifoso negli stadi italiani. La prima giornata di campionato era scivolata via senza particolari episodi di violenza, ma era stata preceduta dall’aggressione subita dal ministro Maroni ad opera dei tifosi atalantini. L’interrogativo che ci si pone è se la tessera sarà davvero un utile strumento per evitare che episodi come il lancio di bombe possano essere tenuti alla larga dai campi. Eppure i controlli all’ingresso dei cancelli c’erano anche prima: allora come mai ogni domenica (o sabato, o lunedì o in qualunque altro giorno) le partite sono accompagnate da boati assordanti?