Ultras serbi, Toni: “In Germania ne sarebbero tornati a casa di meno”

Pubblicato il 15 Ottobre 2010 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA

Luca Toni

“‘Secondo me, se quello che è successo qui accadeva in Germania ne tornavano indietro molti meno”. Lo dice il bomber del Genoa Luca Toni rispondendo ai cronisti che gli chiedono un parere sugli scontri provocati dagli ultras serbia Genova.

”Penso che sia stata un’altra brutta serata del calcio europeo e mondiale – ha aggiunto l’ex centravanti della Nazionale -. Si è fatta un’altra brutta figura. La cosa più bella è vedere lo stadio pieno di famiglie come ho visto in Germania. Dobbiamo cercare di migliorare, non so dire di chi sono le colpe, ma dobbiamo crescere tutti, anche come educazione, è impensabile vedere persone che vanno allo stadio armate. Va al di là del tifoso, sono altre cose che non capisco e magari ci sono cose sotto che non so”.

Il paragone con la Germania è impietoso: ”sono stato 3 anni in Germania, la cosa bella è vedere stadi senza barriere e tifosi che vanno assieme allo stadio senza problemi”. ”Penso a Monaco: è uno stadio che non ha barriere, se un bambino si avvicina alla panchina e chiede un autografo un giocatore si alza in piedi e glielo fa. In tre anni non ho mai visto un tifoso fare invasione di campo o tifosi picchiarsi. E sono arrivati anche tifosi della Germania dell’est, così come quelli italiani, francesi e gli inglesi. Ma non ho mai visto uno scontro, non so il motivo, ma penso che magari uno ha paura di fare scontri perché non sa quello che gli può succedere”.