Valentino Rossi, fratello Luca Marini e la partita con Xavi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2016 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA
Valentino Rossi, fratello Luca Marini e la partita con Xavi

Valentino Rossi, fratello Luca Marini e la partita con Xavi

ROMA – A mezzogiorno del 17 marzo al Dome dell’Accademia Aspire, il centro tecnico creato in Qatar per la formazione di giovani calciatori, partita di calcio a 7 tra Valentino Rossi e i suoi amici contro una squadra organizzata da Xavi Hernandez, l’ex cervello del Barcellona che da qualche mese gioca in Qatar con l’Al Sadd.
Con Xavi giocheranno i fratelli Oscar e Alex, entrambi con un discreto passato nel calcio e anch’essi trasferitisi in Qatar per collaborare con la Aspire. Il resto della squadra dovrebbe essere composto da tecnici dell’Accademia, diretta dallo spagnolo Ivan Bravo.

Come riporta la Gazzetta dello Sport,

anche Valentino dovrebbe avere al fianco un fratello, Luca Marini, oltre agli altri piloti della sua scuderia, la VR46: Romano Fenati, Nicolò Bulega, Niccolò Antonelli, Francesco Bagnaia e Lorenzo Baldassarri. Per l’occasione sono state già preparate maglie speciali e l’evento servirà per lanciare il Mondiale di Motociclismo che inizierà in Qatar il 20 marzo, con le prime prove ufficiali previste poco dopo la partitella tra italiani e spagnoli.

E proprio Luca Marini è stato intervistato dal Giornale:

Ci siamo: prima stagione in Moto2, team Forward Racing Kalex, roba forte.

Per fare il motociclista ci vuole fegato. Per farlo da fratello del Vale nazionale ce ne vuole doppio, triplo, esponenziale.«È vero, però mi piace tantissimo andare in moto e mi piace troppo la velocità. Lo so, vivere così da vicino una figura come Vale fa impressione. Forse è il più grande sportivo italiano di sempre… magari non solo italiano».

Quindi che si fa?

«Si fa che basta non pensarci e passa la paura».

Quando ti sei detto, ok faccio il motociclista?

«Quando ho smesso di giocare a calcio. Avevo 11 anni. Dissi al mio babbo che non volevo più tirare calci al pallone ma correre in moto. È stato un passo decisivo, importante. Mi è anche un po’ dispiaciuto perché col pallone me la cavavo abbastanza bene. Però le moto sono davvero la mia grande passione».