Victor Ibarbo torna a Cagliari. Ultras Sconvolts non lo vogliono: “Traditore”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2017 - 13:50 OLTRE 6 MESI FA

CAGLIARI – Gli Sconvolts, il gruppo ultras più famoso del Cagliari, se la prendono con Victor Ibarbo, giocatore colombiano appena tornato in rossoblù: “Il popolo Sconvolts non lo compri con due belle parole, Ibarbo traditore”. La “colpa” di Ibarbo sarebbe quella di essere andato alla Roma nel 2015 quando ufficialmente era infortunato.

Scrive Mario Frongia su la Gazzetta dello Sport:

Il gruppo – che festeggia trent’anni in questi giorni – rientra allo stadio proprio domenica per il posticipo contro i campioni d’Italia: la curva ha scontato due turni di squalifica per il lancio di un petardo che durante la gara con il Sassuolo ha ferito a una mano un addetto alla sicurezza. Prima della gara con la formazione di Eusebio Di Francesco del 22 dicembre scorso, la squadra aveva trovato sui muri dell’impianto altra vernice: “Vergognatevi tutti, nessuno escluso” la scritta apparsa all’ingresso. Mentre l’ex portiere rossoblù Storari si era beccato i coretti degli ultrà per aver indossato la fascia da capitano “senza meritarla”.

“Potendo ritornare indietro nel tempo, non me ne andrei mai da Cagliari”. Ibarbo, a 26 anni, ricomincia con questa frase la sua corsa in rossoblù dopo ventiquattro mesi iniziati a Roma e poi continuati in Inghilterra, Colombia e Grecia. Pronto a sprintare? “No, non subito – spiega l’attaccante colombiano – sono rimasto fermo una decina di giorni: ho fatto palestra, ma non ho il ritmo dei compagni”. Ma Ibarbo non vede l’ora di scendere di nuovo in campo.

“Sta passando un altro treno – racconta – voglio recuperare quello che ho perso in questi due anni. A Cagliari sto bene. Mi sembra di non essere mai andato via”. Se n’era andato, invece, due anni fa da infortunato, sempre nel mercato invernale. Ma poi aveva subito giocato con la Roma, la sua nuova squadra. “Ero davvero infortunato – precisa per fugare una volta per tutte i sospetti – ma era troppo forte la voglia di farmi vedere dalla nuova squadra. Non stavo bene però. E infatti mi sono subito infortunato e sono rimasto fermo tre mesi”.