Pallavolo, Bovolenta morì per un’aritmia da patologia cardiaca congenita

Pubblicato il 25 Settembre 2012 - 13:25 OLTRE 6 MESI FA

MACERATA – E’ stata un’aritmia provocata da una patologia cardiaca congenita a uccidere Vigor Bovolenta, il pallavolista della Volley Forlì morto a 37 anni dopo un malore accusato il 24 marzo scorso a Macerata, durante una partita di B2 con la Lube. Queste le conclusioni dell’autopsia condotta dai prof. Gaetano Thiene, Mariano Cingolani e Rino Froldi, consulenti del pm Claudio Rastrelli.

La perizia (anticipata in parte oggi dal Messaggero di Macerata) è stata depositata in questi giorni. Nella stagione 1997-’98, quando militava nel Ferrara, Vigor Bovolenta – una carriera lunga 21 anni, l’approdo nella Nazionale azzurra nel 1992, l’argento alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 – era stato costretto a fermarsi per tre mesi e mezzo proprio a causa di un’aritmia. In seguito il problema non si era più ripresentato, il ritmo cardiaco si era stabilizzato, e i controlli medici cui l’atleta era stato sottoposto nel tempo avevano sempre dato esito negativo.

Il tossicologo Froldi ha escluso che l’atleta abbia assunto sostanze stimolanti o comunque farmaci che possano aver agito da concausa nel malore. Ora il pm sta valutando la relazione dei periti e il rapporto della polizia giudiziaria sugli altri accertamenti condotti in questi mesi: nei prossimi giorni deciderà se proseguire l’indagine o archiviare il fascicolo. Non è ancora del tutto chiaro infatti se la patologia pregressa da cui il campione era affetto fosse o meno diagnosticabile.

La sera del 24 marzo Bovolenta si accasciò improvvisamente sul parquet del campo di Fontescodella. I soccorsi furono immediati, 4 minuti dalla chiamata arrivata al 118 alle 22:12. Trasportato nell’ospedale della città, Vigor morì alle 23:50, nonostante le manovre di defibrillazione e rianimazione cardiopolmonare.