Vuelta, secondo trionfo in tre giorni dell’australiano Jay Vine, 26 anni, mattatore sulle Asturie

Vuelta, secondo trionfo in tre giorni dell’australiano Jay Vine, 26 anni, mattatore sulle Asturie: in fila tutti i big, Evenepoel sempre leader

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 27 Agosto 2022 - 19:49 OLTRE 6 MESI FA
Vuelta, secondo trionfo in tre giorni dell’australiano Jay Vine, 26 anni, mattatore sulle Asturie

Vuelta, secondo trionfo in tre giorni dell’australiano Jay Vine, 26 anni, mattatore sulle Asturie

Alla Vuelta è nata una stella. Seconda vittoria in 3 giorni. In solitaria. Di forza, coraggio, senso tattico.

L’australiano Jay Vine, 26 anni, gregario di lusso della  Alpecin, ha trionfato nella ottava tappa della Vuelta mettendo in fila tutti i big del Circus. Nessuno ha saputo rispondere al suo scatto perentorio, giusto a 5 km dalla vetta di Francuaya. Jay ha atteso il momento di rifiatamento dei compagni, in fuga da 4 ore, e li ha uccellati con un guizzo furbo e una pedalata agile e potente.

Secondo Soler, terzo Rein Taaramse., quarto Pinot (+0’47”), quinto Evenepoel (+1’20”) che ha preceduto Mas e Roglic.  Remco Evenepoel rimane in testa alla classifica generale davanti a Mas (+0’28),Roglic (+1’01”), Rodrguez (+1’47”), Geoghegan (+1’54”), Ayuso (+2’02”), Yates (+2’05”). Pozzovivo, primo degli italiani, 30esimo a 3’37” dal vincitore.

SECONDO ARRIVO IN SALITA

Ottava tappa, secondo arrivo in salita. Frazione breve ma dura. Da la Pola a Francuaya, in tutto 153 km con sei GPM (due di seconda categoria, tre di terza, l’ultimo di prima). È stata una tappa selettiva nella “Spagna verde”, Principato delle Asturie. Meravigliose montagne. 

Primo scoglio dopo solo 9,8 km dalla partenza (Alto de la Collabona). Il secondo dopo 48 km di corsa (Alto de la Mosqueta). E al km 66,5 un terza categoria abbordabile. Quarta ascesa (facile) al km 98; la quinta,  sempre di terza categoria (Puerto de la Perlavia) al km. 113,8.

Una ventina di chilometri di saliscendi,  traguardo volante al km 127 (Grado/Grau). Finale in costante ascesa : dai 65 metri sul livello del mare dello sprint ai 1.008 metri del traguardo. Anche la nona tappa avrà come protagoniste le montagne asturiane. Dunque un weekend di fatiche. Da smaltire (forse) nella giornata di riposo, lunedì 29.

TAPPA SELETTIVA

Partenza alle 13.30. Solita fuga iniziale di dieci corridori, tra cui Landa e Thibaut Pinot;  nessun italiano. Dopo un’ora si ritira il monegasco Victor Langellotti, ex leader della classifica scalatori (caduta). L’erede è l’australiano Jay Vine. I battistrada resistono. Anzi. Il vantaggio aumenta. A metà corsa era superiore ai 4 minuti. Ai -60 km il vantaggio era di 4’. Sulla quarta vetta di giornata, Puerto de Tenebro (-55,4 km al traguardo) il vantaggio era immutato.

Tre della Groupama – Armirail, Reichenbach, Thibaut Pinot- trascinano i fuggitivi. Tra loro ben 6 hanno già vinto almeno una tappa in carriera alla Vuelta. Ai -20 km il vantaggio dei dieci fuggitivi scende 3’56”,  ai -15 si stacca Pedersen, probabilmente appagato dalla conquista della maglia verde. Ai -10 comincia l’ultima salita e i battistrada conservano 3’28”. Finale thrilling. Ai -5 km il vantaggio e’ precipitato a 2’04”.

Allora scatta Jay Vine e se ne va. Restano sulle loro ruote Thibaut Pinot e Soler, mattatori della grande fuga.

NONA TAPPA (domenica 28 agosto ) DELLA VUELTA

Ancora montagne. Da Villaciosa a Les Praeres-Nava di 175 km. Arrivo ne capitale delle mele e del sidro. Città affacciata sull’estuario più ampio della regione. Finale in una salita iconica, esplosiva, durissima, breve (4 km). Qui nel 2018 il britannico Simon Yates, trionfando sulla vetta Nava,  ha costruito il successo finale di Madrid.