Dario Fo: “Vaticano censura lo spettacolo di Franca Rame all’Auditorium”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2013 - 19:11 OLTRE 6 MESI FA
Dario Fo: "Vaticano censura il mio spettacolo su Franca Rame all'Auditorium"

Dario Fo ai funerali di Franca Rame (Foto Lapresse)

ROMA – Dario Fo contro il Vaticano: “Non mi permette di mettere in scena all’Auditorium Conciliazione il testo di Franca Rame”. “In quel teatro abbiamo altre volte recitato, a cominciare da Mistero Buffo.  Oggi veniamo a sapere che la Santa Sede, proprietaria di quel locale, non ci autorizza a procedere con la rappresentazione del testo di Franca”, in cui la moglie di Fo ha raccontato la sua esperienza di senatrice, dall’aprile del 2006 alle dimissioni nel gennaio 2008. “Esplicitamente hanno dichiarato: “Niente palcoscenico per Dario Fo e Franca Rame”, ha scritto il comico e premio Nobel per la letteratura in una lettera aperta in cui parla di “censura”.

”La Santa Sede non ci autorizza a procedere con la rappresentazione del testo di Franca all’Auditorium Conciliazione, hanno dichiarato: ‘Niente palcoscenico per Dario Fo e Franca Rame”‘, dice lo stesso Fo che parla di censura che spegne la ”gioia che Papa Francesco ci sta regalando”.

”Exultamus! Abbiamo tutti gridato di gioia per l’apparizione di Papa Francesco. Il fatto è che la sua elezione è qualcosa di davvero straordinario poiché questo Papa è il simbolo eccezionale del rinnovamento della Chiesa. L’evoluzione del rapporto tra il Vaticano e le persone comuni ci giunge non soltanto dal nome del nuovo pontefice – che ha scelto di chiamarsi Francesco appunto – ma dalle sue azioni quotidiane: egli non si limita ad un diverso linguaggio ma si muove andando verso la gente, prima ancora che la gente venga verso di lui. Ma tutti si rendono conto che in questo contesto il cambiamento è frenato soprattutto dall’interno della Chiesa.

Un caso macroscopico è il divieto della rappresentazione dell’opera teatrale basata sul libro di Franca Rame dal titolo In fuga dal Senato che dovrebbe andare in scena proprio a Roma, all’Auditorium della Conciliazione.   Un’opera che racchiude un’esperienza di vita e di azioni spesso contrastate perfino quando si trattava di carceri, di lotta alla droga, di opposizione alla guerra e ai massacri dietro i quali spesso si intravvedono chiaramente interessi giocati nell’affare e nel profitto.

E questa messa in scena – che vedrà il debutto su palcoscenici di molte città italiane a partire dalla prossima settimana con Genova – narra anche delle violenze che i miseri debbono subire ogni giorno e degli sbarchi di clandestini che spesso perdono la propria vita in cerca di una vita degna e  civile.

E qui chiudiamo esprimendo uno stupore incredibile. Come può una Chiesa continuare con gli ostruzionismi da guerra fredda che in Italia abbiamo subito nell’ultimo mezzo secolo, ancora con la censura e il divieto? E ciò significa buttare un’ombra lunga e grigia sullo splendore e la gioia che Papa Francesco ci sta regalando”.

Per Dario Fo è un ”autogol terrificante da parte della Santa Sede, proprietaria dell’Auditorium Conciliazione non permettermi di andare in scena nel suo teatro. Mi hanno fatto un grande regalo, forse mi vogliono bene, perché così non fanno che farmi pubblicità. Ora tanti teatri a Roma vorranno ancora di più questo spettacolo. Come è successo anche quando ci hanno cacciato dalla Rai. Siamo diventati una delle compagnie che faceva i maggiori incassi in Italia. Curiosamente, proprio oggi mi è anche arrivata la notizia della ristampa del libro di Franca”.