Internet/ Vortice di acronimi alla rinfusa. Nascono i dizionari per capire il nuovo linguaggio della rete

Pubblicato il 6 Agosto 2009 - 14:04 OLTRE 6 MESI FA

Se vi scrivono un freddo “IWSN”, durante un dialogo in chat, non vi stanno descrivendo i codici di attivazione della navicella spaziale dell’extra terrestre E.T., vi stanno semplicemente comunicando il desiderio di fare sesso con voi (“I want sex now”). HBU (“How about you?”), CIL (“Check in later”) e così via. Viaggiano in rete oltre duemila abbreviazioni, o UrbanDictionary con 4 milioni di lemmi, in gran parte presi dal gergo americano.

Ma che bisogno c’era di tante abbreviazioni? Non si poteva continuare a parlare una lingua nella sua forma più pura? Problemi di tempo? Andiamo tutti troppo di fretta? No. O comunque non principalmente. I problemi sono legati allo spazio. Pare che il responsabile maggiore della nascita di tante abbreviazioni sia stato Twitter. Ogni messaggio inviato su Twitter, infatti,  può essere lungo al massimo 140 battute, poco meno di un sms. Un limite che costringe ad essere creativi e a “comprimere” parole e concetti in poche lettere.

Con i nuovi sistemi di abbreviazione saranno sicuramente svantaggiati coloro che non conoscono l’inglese. Ma anche i madrelingua possono incappare in errori e gaffe legate all’ignoranza di questi acronimi. Kate Washburn, per esempio, ha ricevuto in ufficio un’email con foto non adatte ai minori e siglate con l’avvertimento “Nsfw”. Non conoscendo il significato della sigla, Kate ha controllato gli allegati come se nulla fosse, rischiando non poche ripercussioni sul posto di lavoro. Ancora peggio è andata a Cassandra McSparin, che mandando un sms a un’amica appena colpita da un grave lutto, lo ha chiuso con la sigla LOL, pensando indicasse “Lots of Love” (con tanto affetto) e che invece sta per “Laughing Out Loud”, ridere di gusto.

Wikipedia ha già lanciato il suo “Progetto acronimi” e presto starà visitabile in rete. E per chi vuole restare aggiornato sul linguaggio giovanile e telematico, non resta che fare un sato nella Slangopedia. TTYL (“Talk to you later”)!