Riccardo Reim è morto: fu regista, scrittore e drammaturgo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Dicembre 2014 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA
Riccardo Reim è morto: fu regista, scrittore e drammaturgo

Riccardo Reim

ROMA – E’ morto a 61 anni, dopo una lunga malattia, Riccardo Reim, animatore della vita teatrale e culturale romana e non solo, regista, drammaturgo, scrittore, curatore di testi spesso rari e curiosi.

Nato a Roma nel 1953, debuttò in teatro nel 1972 nella sua piece ‘Ragazzo e ragazzo’ con regia di Dacia Maraini, un testo dedicato al tema dell’omosessualità che all’epoca fece assai discutere. Di dieci anni dopo, 1983, è il suo primo romanzo, ”Lettere libertine”, dal titolo esplicito di una scelta di poetica non scandalistica, ma che presta attenzione al dato sessuale come dato culturale, affrontato come una sfida, ma anche una curiosità per quanto, oggi e nel passato, rappresenta una cultura eccentrica, d’avanguardia, rivelatrice (ha curato varie antologie di autori minori e particolari).

Negli anni ’70 recita ancora in ”Oh mamma!” e in ”L’uomo di sabbia” di Tinto Brass ed è protagonista nel 1978 in ‘‘Lady Edoardo” di Aldo Trionfo, che fu il suo maestro di regia. Dagli anni ’80 predilige l’attività di regista e autore, spesso legate tra loro. Scrive a quattro mani con Copi la farsa ”Tango-charter”; firma moltissime regie di qualità, in cui il segno del teatro di Trionfo è evidente, spesso di testi scritti o adattati da lui stesso: ”Gamiani” da de Musset” (1984), ”Les enfants terribles” di Cocteau (1989), ”Frau Sacher-Masoch” (1991), ”Virginia Maria de Leyva monaca di Monza” (1992), ”Le ceneri del West” (1994) con Francesca Benedetti e Philippe Leroy, ”I mignotti”, dall’omonimo libro scritto con Antonio Veneziani (1997), ”Cuoricini” (1999), ”Requiem per Gilles de Rais” (2000), ”Marquis de Sade,Vierge et Martyr” (2004), ”Turbamenti notturni” (2007).

La sua curiosità lo porta comunque a misurarsi in vari campi. Dal 2000 si dedica anche al cinema e nel 2003 è tra i protagonisti di ”Assassini dei giorni di festa” di Damiano Damiani con Carmen Maura e da quell’anno recita in una serie di corto e mediometraggi.

Negli ultimi anni era molto interessato poi alla musica e al rapporto con la parola e con il movimento del corpo: è del 2006 il suo ”Schiaccianoci”, rivisitato dall’originale di Hoffmann evidenziandone la parte noir presentato dal Balletto di Roma e, negli anni seguenti, realizza spettacoli su suoi libretti per la danza, ”Don Giovanni” issirato a quello di Mozart, e ”Salon Kitty” dal romanzo di Peter Norden che aveva già ispirato Tinto Brass.

Nel 2008 esce il suo secondo romanzo, ”Il tango delle fate”, libro dolente e visionario non incentrato su una storia, ma un ventaglio di storie ipotetiche per una galleria di personaggi che rispondono alle varie proiezioni di un io multiplo. L’anno prima aveva dato alle stampe un vasta selezione del suo ”Teatro scelto, 1972 – 2005”, mentre è del 2002, e citiamo questo titolo per le tante antologie e romanzi e racconti riscoperti e curati da Reim, ”Il corpo della musa. Erotismo e pornografia nella letteratura italiana dal ‘300 al ‘900”, una storia, dizionario e antologia di testi.

L’ultimo suo libro è invece dell’anno scorso, è una ricostruzione letteraria, una denuncia personale con la verità che solo la letteratura può proclamare de ”Il delitto Pasolini: un testimone oculare”, sorta di bizzarro monologo interiore e manieristico pezzo di bravura sul gergo delle borgate romane, che procede visionariamente, per illuminazioni verbali, in una sorta di sconcertante laica rappresentazione.