“Tutti morti di cancro entro 20 anni”: Carmine Schiavone, profezia ’97 su rifiuti campani

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2013 - 21:30 OLTRE 6 MESI FA
Carmine Schiavone

Carmine Schiavone

NAPOLI – Rischiano di morire tutti di cancro entro venti anni. Tutti sono gli abitanti di numerosi comuni del Casertano. E la lugubre profezia è quella di Carmine Schiavone, il pentito del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone.

Oggi, 15 anni dopo quelle parole, i verbali dell’audizione di Schiavone dell’ottobre del 1997 davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo di rifiuti sono diventati pubblici.

Secondo Schiavone “rischiano di morire tutti di cancro” a causa dei rifiuti pericolosi interrati in quel territorio.

Riferendosi al traffico illegale di rifiuti nocivi, Schiavone spiega che divenne un business “autorizzato” per il clan dei Casalesi nel 1990. “Tuttavia – riferì il pentito – quel traffico veniva già attuato in precedenza. Gli abitanti del paese rischiano tutti di morire di cancro entro 20 anni; non credo infatti che si salveranno: gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe, Castel Volturno e così via, avranno, forse, venti anni di vita”.

Sempre secondo Schiavone Rifiuti tossici-nocivi sono stati interrati lungo tutto il litorale Domitio e sversati anche nel lago di Lucrino, specchio d’acqua che si trova nell’area flegrea.  Nel business del traffico dei rifiuti, secondo il pentito, erano coinvolte diverse organizzazioni criminali – come mafia, ‘ndrangheta e Sacra Corona Unita – tanto da fare ipotizzare che in diverse zone di Sicilia, Calabria e Puglia, le cosche abbiano agito come il clan dei Casalesi. Il collaboratore di giustizia si soffermò sulle modalità di smaltimento. “Avevamo creato un sistema di tipo militare, con ragazzi incensurati muniti di regolare porto d’armi che giravano in macchina. Avevamo divise e palette dei carabinieri, della finanza e della polizia. Ognuno aveva un suo reparto prestabilito”.