L’autodifesa di Santoro: attacco a Corriere, Repubblica, Monti, Bersani, Grillo

Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 22:57 OLTRE 6 MESI FA
Michele Santoro (foto Ansa)

ROMA –  Le  critiche per come ha condotto la trasmissione di Servizio Pubblico con ospite Silvio Berlusconi non gli sono andate giù. Così, Michele Santoro, nella settimana successiva, la settimana della rimonta di Berlusconi nei sondaggi, inaugura la nuova puntata (ospite Gianfranco Fini) con una autodifesa a tutto campo dalle critiche ricevute dopo la puntata da ascolti boom di giovedi’ scorso in cui ha ospitato Silvio Berlusconi.

Santoro ha aperto stasera Servizio Pubblico, senza risparmiare un affondo contro Corriere della Sera, Repubblica, gli editorialisti ”di sinistra” e i ”generali Monti, Bersani, Pound (Grillo) che, mentre i fanti combattono nel fango, rimangono al riparo e aspettano Che tempo che fa. E se poi piove, Santoro ladro”.

Primo bersaglio della puntata, iniziata sulle note della ‘Canzone del Piave’ è ”il generale Giuseppe Pound detto Grillo, che – sottolinea Santoro – pretende che io mi debba liberare dei soldi che lui ha guadagnato con la orribile tv e con gli sponsor che io non ho mai avuto e dice che non è Berlusconi che è andato ospite da Santoro, ma Santoro che è andato ospite da Berlusconi. Diciamo che è vero, così andrò ospite da Grillo magari in una piazza e lui, che fa fatica a sostenere il contraddittorio, non avrà paura”.

”Ma stavolta – incalza il giornalista, respingendo le accuse di aver favorito la rimonta di Berlusconi – il generale Pound le notizie le ha prese dal Corriere della Sera che sabato titolava in prima pagina ‘Dopo Santoro il Pdl spera’ e in seconda pagina ‘Per la prima volta in Lombardia il Pdl supera il Pd’. Ma il riferimento era ad un sondaggio di Mannheimer realizzato prima della nostra trasmissione. Martedì un altro giornalista del Corriere della Sera ha trovato la prova: uno sondaggio de La7 secondo il quale avrei regalato 2,4 punti a Berlusconi, ma il dato preso come riferimento era di un mese prima, quando Berlusconi ancora candidava Monti alla presidenza del Consiglio”. Poi l’affondo contro i ”fanti sul Piave dei giornali di destra e di sinistra che per la prima volta hanno fatto gli stessi titoli: Berlusconi ha stravinto. Ai fanti di destra dico: io sono fesso, ma voi lo siete molto di più, perché per tanto tempo ci avete boicottato. Ma se siamo riusciti a fare su La7 il 33,5%, se rimanevamo su Rai2 avremmo fatto il 90% e Berlusconi avrebbe già vinto le elezioni, invece ci hanno fatto chiudere”.

Poi Santoro ne ha anche per i ”fanti di sinistra: ci avete sempre accusato di fare il gioco di Berlusconi per essere troppo antiberlusconiani, stavolta ci accusano di aver tradito l’antiberlusconismo. Ma non era morto? A un sacco di nostri colleghi arditi con la penna rossa e blu dico: se potessi far nascere un supergiornalista, un Rambo, siete sicuri che porterebbe a casa un risultato diverso? E se non ci riesce cosa fa, ammazza Berlusconi? Io considero invece un trionfo di civiltà e democrazia che Berlusconi sia entrato in questo studio senza ricevere un solo insulto. E c’è chi dice che dovevamo dire a Berlusconi di non venire: così avremmo certificato che non siamo giornalisti, ma addetti stampa di un’altra B”.

Respinte al mittente anche le critiche di aver concordato regole con lo staff di Berlusconi: ”La regola era una sola: si parla di tutto senza censure, ma senza entrare nelle dinamiche processuali. Non si tratta di patti segreti ma di regole che si devono comunemente seguire. Ma Repubblica scrive che nella battaglia c’è stato un compromesso e che ci siamo venduti. Così finalmente Roberto Saviano capisce che c’e’ il fango di destra ma anche il fango di sinistra. Ma allora perché il sito di Repubblica ha diffuso la trasmissione se era un lavoro così scorretto? E poi con il titolo Berlusconi fa il 33,5%? Allora noi siamo zero?”.