Gli avvocati difendono Sgarbi spiegando che la “m…fa bene al corpo e all’anima”

Pubblicato il 27 Settembre 2010 - 12:16| Aggiornato il 28 Settembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Per difendere il proprio cliente, accusato di aver detto che travaglio “è un pezzo di merda tutto intero”, gli avvocati di Vittorio Sgarbi spiegano che la popò è sana, bella e “fa bene al corpo ed anche all’anima”.

Succede durante l’ultima udienza che vede imputato Vittorio Sgarbi. Il tutto inizia con la puntata di AnnoZero del primo maggio 2008. Il noto critico d’arte dà del “pezzo di merda” a Marco Travaglio e quest’ultimo lo denuncia. Sgarbi è costretto a pagare 30mila euro (più le spese) a Travaglio per essersi dilungato su questo genere di insulto. Pochi giorni dopo, durante la  trasmissione domenicale su Canale 5 con Barbara D’Urso, rincara la dose: “Travaglio è un pezzo di merda tutto intero”. E scatta una seconda denuncia.

Questo modo curioso di difendersi lo racconta Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera:  «A quel punto i suoi due legali, presumibilmente su ispirazione “artistica”  del loro stesso cliente, hanno steso una memoria difensiva che resterà negli annali. Per loro, infatti, quella lì non è un’offesa. Può essere mai volgare la natura? “Se in un agriturismo ci forniscono prodotti dell’agricoltura biologica significa che essi sono fatti con la merda nel senso che l’agricoltura biologica vuol dire coltivazioni in terreni concimati non con prodotti industriali ma con letame, con la merda, appunto, la quale serve a fertilizzare i terreni”».

«Inoltre – prosegue Stella – “giova osservare che, un tempo, il letame accumulatosi per tutto l’anno veniva, con la zappa (in genere nel mese di settembre), rivoltato, sbriciolato, miscelato, messo sul carro e sparso nel campo ove si seminavano le fave ed in cui, l’anno appresso, si sarebbe piantato di grano”».

«Le merde, invece, che le mucche depositavano nei campi durante il periodo estivo ed essiccate dal sole formavano delle dense “torte” che venivano raccolte ed immagazzinate e poi usate come combustibile per cucinare la minestra di fave che rappresentava il pasto principale e si consumava la sera. La cenere residua veniva depositata nella concimaia. Nulla andava perduto e tutto veniva riciclato: “Ciò faceva bene al corpo ed anche all’anima”. Di più: “Fabrizio De Andrè – nella celebre canzone Via del Campo – cantava ‘dai diamanti non nasce niente, dal letame (o dalla merda) nascono i fiori’».

Conclude Gian Antonio Stella: «Come possono dunque, signori della corte, non capire la bellezza del richiamo alla vita agreste? “Per tali motivi”, proseguono gli avvocati nella scia di De Andrè, Sgarbi “voleva fare della sottile ironia, far capire comunque che da Travaglio sarebbe nato qualcosa (per esempio un partito politico) tanto che egli un giorno avrebbe avuto un futuro con la destra liberale, facendo financo concorrenza a Berlusconi proprio perché “è un pezzo di merda tutta intera” e non un diamante. Questa, però, al Cavaliere la dovranno spiegare per benino…».

Ecco il video da cui è nata la querela iniziale (da 30 mila euro) durante la puntata di AnnoZero: