Beppe Grillo: “Rai fascista”. E Freccero vuole ingaggiarlo

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2016 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo: "Rai fascista". E Freccero vuole ingaggiarlo

Il post di Grillo sul suo blog

ROMA – Beppe Grillo attacca la Rai: “E’ diventata una televisione fascista che censura su tutti i tg le notizie scomode per il governo”. Ma il consigliere della stessa tv pubblica, Carlo Freccero, rilancia: “Portiamo Grillo in prima serata su RaiUno: faremmo il 35% di share”.

Solo poche ore prima della proposta di Freccero, non proprio apprezzata dal Consiglio di amministrazione della Rai, dal blog di Grillo era partito l’ultimo attacco alla tv pubblica, rea di aver dato troppa copertura al caso Quarto e di non dedicare “nemmeno un secondo alle vicende emiliane su ‘ndrangheta e Pd”, ha scritto Grillo con riferimento ai sindaci di Brescello e Reggio Emilia, per poi lanciare su Twitter l’hashtag #IospengolaRai, che ha raggiunto i primi posti, trainato dai commenti dei big del Movimento.

Mentre Beppe Grillo attaccava, in Rai arrivava l’invito di Freccero di far tornare il fondatore del Movimento 5 stelle in prima serata proprio sulla Rai:

“Sarebbe un evento e sarebbe anche la prova che la Rai è una televisione indipendente. Grillo è un valore sicuro”.

 

Ma l’idea non ha riscosso grande successo nel Cda Rai. “Freccero vuole riportare in Rai Grillo, leader del partito che lo ha nominato in Cda”, attacca il deputato Pd, Michele Anzaldi. “Sono un uomo di televisione, non di propaganda”, replica stizzito Freccero, spiegando che il progetto, che porterà presto in Cda, si intitola ‘A volte ritornano’ e prevede quattro serate a testa, oltre che con Grillo, anche con Roberto Benigni, Adriano Celentano e Fiorello, “personaggi di area culturale diversa”. E poi l’attacco:

 

 

“Anzaldi l’altrui naso dal suo misura, è talmente servo che pensa lo siano tutti gli altri, lo scriva. Con Grillo ce ne diciamo ogni giorno di tutti i colori. La sua reazione contro la Rai è la riprova che non è un politico”.

Le critiche del Movimento 5 stelle, del resto, non hanno risparmiato nemmeno Mediaset e Sky. Solo TgLa7 garantisce, secondo il presidente di vigilanza Roberto Fico, “maggiore attenzione a favore di tutte le opposizioni”. Ma tutti i big del Movimento, da Alessandro Di Battista a Luigi Di Maio, attaccano il servizio pubblico. “E’ l’ennesimo inquietante tentativo di intimidire l’informazione del servizio pubblico”, risponde Francesco Verducci dal Pd, dove c’è chi sostiene che quella di Grillo sia solo una mossa per pubblicizzare il suo tour.