Bruno Vespa, una lunga carriera in Rai, dall’Aquila a Porta a Porta

Pubblicato il 21 Ottobre 2010 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA

Bruno Vespa

Bruno Vespa (L’Aquila, 27 maggio 1944) è un giornalista e conduttore televisivo italiano. Già direttore del TG1, ha ideato e conduce il programma televisivo Porta a Porta, trasmesso dai canali RAI a partire dal 1996.

È sposato con il magistrato Augusta Iannini, capo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia del Ministero della Giustizia.

Vespa esordì giovanissimo come collaboratore per la stampa locale abruzzese: a sedici anni era autore di articoli sportivi per la sede aquilana del quotidiano Il Tempo.

Nel 1962, a diciott’anni, divenne cronista radiofonico alla RAI e nel 1968 conseguì la laurea in giurisprudenza (con una tesi sul diritto di cronaca) e divenne conduttore del telegiornale RAI (in seguito TG1).

Tra i momenti meno brillanti della sua carriera Wikipedia ricorda che, in diretta diede la notizia che Pietro Valpreda era il colpevole, anziché l’accusato, della strage di Piazza Fontana, di contro alla presunzione d’innocenza. Di ciò si è pentito pubblicamente. Allo stesso modo, nel 1980, sostenne per una giornata intera di diretta tv che la Stazione di Bologna fosse stata sventrata dall’esplosione delle cucine di un vicino ristorante, e solo in tarda serata ventilò, con estrema cautela, l’ipotesi della bomba”.

Dal 1989 al 1992 fu direttore del TG1. In quel periodo fecero scalpore alcune sue dichiarazioni pubbliche in cui affermava di considerare il partito della Democrazia Cristiana il suo “editore di riferimento”; venne di conseguenza accusato di non considerare l’informazione un servizio pubblico, ma un’informazione subordinata agli interessi della partitocrazia.

Nel periodo della crisi Iraq-Onu (agosto 1990-gennaio 1991) fu uno dei pochi giornalisti autorizzati ad andare in Iraq per intervistare Saddam Hussein.

Dal 1996 conduce il programma di approfondimento culturale, politico e di attualità “Porta a Porta”, considerato una delle principali sedi del dibattito politico italiano tanto da essere stato ironicamente definito la terza camera del parlamento italiano.