Bruno Vespa va a Mediaset? Trattative segretissime, ma la Rai per ora non conferma

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2021 - 13:21 OLTRE 6 MESI FA
Bruno Vespa va a Mediaset? Trattative segretissime, ma la Rai per ora non conferma

Bruno Vespa va a Mediaset? Trattative segretissime, ma la Rai per ora non conferma FOTO ANSA

Bruno Vespa potrebbe presto lasciare la Rai e passare a Mediaset: l’indiscrezione, perché per ora di questo si tratta, l’ha lanciata Il Messaggero nella sua edizione cartacea di lunedì mattina. Indiscrezione certo, ma delle trattative segretissime sarebbero in corso, stando a quanto riportato dal quotidiano. Inoltre al momento nessuno ha smentito, quindi vuol dire che qualcosa di fondo c’è e che il passaggio potrebbe arrivare. Passaggio che sarebbe clamoroso dopo i decenni di Vespa in casa Rai.

Bruno Vespa tra Rai e Mediaset

L’ex direttore del Tg1 starebbe trattando il suo passaggio a Mediaset, Come scrive Il Messaggero: ”Le segretissime trattative si starebbero svolgendo com’è logico ai massimi livelli. Berlusconi-Confalonieri-Letta, per intendersi. Pochi, pochissimi, i dirigenti che sono stati messi a conoscenza del negoziato, gestito con cautele degne di un trattato internazionale Usa-Cina”. Mediaset non smentisce ma ammette: ”Contatti ci sono stati”. In casa Rai invece al momento pare che nessuno sappia qualcosa.

La carriera di Bruno Vespa

Bruno Paolo Vespa è nato a L’Aquila il 27 maggio del 1944 (età 77 anni). Fa il suo esordio giovanissimo come collaboratore per la stampa locale. A 16 anni è autore di articoli sportivi per la sede de L’Aquila del quotidiano Il Tempo. Nel 1962 è cronista radiofonico alla Rai e nel 1968 consegue alla Università di Roma La Sapienza, la laurea in Giurisprudenza. Si classifica al primo posto in un concorso nazionale per radiotelecronisti, poi assegnato alla redazione del Telegiornale unificato. Dal 1976 diventa inviato speciale del TG1.

Dal 1996 conduce il programma di approfondimento culturale, politico e di attualità Porta a Porta, considerato una delle principali sedi del dibattito politico italiano tanto da essere stato ironicamente definito, dall’ex-premier e senatore a vita Giulio Andreotti, “la terza camera del parlamento italiano”.