Canone Rai, Governo: “Paghi solo se possiedi il televisore”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2015 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA
Canone Rai, Governo: "Paghi solo se possiedi il televisore"

Canone Rai, Governo: “Paghi solo se possiedi il televisore”

ROMA – “Rimane l’impianto della normativa in vigore. E’ il possesso di un televisore il requisito per il pagamento del canone, non degli altri device. Nella norma abbiamo solo aggiunto una presunzione del possesso del televisore che è il contratto di fornitura elettrica”. Lo ha detto il sottosegretario Antonello Giacomelli a 24 Mattino.

La sanzione per il mancato pagamento del canone “c’è già ed è da due a sei volte” la somma dovuta. C’era un’idea del Mef di togliere questa forbice e stabilire che la sanzione era di 5 volte la somma dovuta. Non c’è una soluzione già stabilita, sarà il Parlamento a decidere con la legge di Stabilità”.

Dichiarare falsamente che non si possiede un televisore per non pagare il canone Rai “sarà reato, ma non perché modifichiamo qualcosa. Il decreto del 2000 già dice che la certificazione di un dato falso è reato. Nella legge di stabilità esplicitiamo che vale quella regola”.

Per chi non ha pagato il canone Rai negli anni passati “purtroppo non succede niente, non perché ci sia un condono, ma perché l’utente avrebbe buon gioco a dire che ha acquistato solo ora il televisore”, aggiungendo che “tollerare un’evasione del 30% non è giusto prima di tutto per il 70% di utenti che pagano il canone”.

Giacomelli ha ribadito che la richiesta di pagamento del canone arriverà solo “con il contratto della fornitura elettrica dell’abitazione dove si è residenti” e specificato che la cifra totale sarà di 100 euro, “senza alcuna maggiorazione e nessuna imposta aggiuntiva” come le accise previste per l’elettricità, perché “la bolletta è solo la modalità di pagamento”.

“Saranno i cittadini a comunicare il mancato possesso del televisore con modalità che saranno stabilite dal decreto attuativo – ha detto ancora -, anche se ci sono già modalità previste con l’autocertificazione”. Giacomelli, che è stato tra i maggiori sostenitori della misura, ha quindi spiegato che “non c’è stato bisogno di convincere Renzi, perché lui voleva affrontare il tema. Tra le varie modalità alla fine abbiamo scelto questa”.