Canone Rai, Sky non rende pubblici i nomi degli abbonati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2014 - 13:43 OLTRE 6 MESI FA

Canone Rai, Sky non rende pubblici i nomi degli abbonatiROMA – Se hai Sky sei ovviamente tenuto a pagare anche il canone Rai, una tassa legata al possesso del televisore. Ma alla luce di un nuovo accordo tra Sky e la stessa Rai, Viale Mazzini rinuncia a chiedere alla pay tv i nomi degli abbonati per effettuare controlli sul pagamento del canone, nomi che peraltro Sky era indisponibile a fornire.

Prima dell’accordo, che si è sbloccato dopo che la Rai ha deciso di non oscurare più per i clienti Sky gli eventi sportivi o i film in anteprima, la partita era ancora aperta (e lo è ancora), tant’è che il governo Letta era sul punto di trovare un modo per stanare i morosi della tv. La titolarità della riscossione dell’imposta sarebbe passata all’Agenzia delle Entrate. E l’Agenzia avrebbe incaricato un soggetto terzo, la Guardia di Finanza, di confrontare le banche dati della Rai e le banche dati di Sky come della stessa Mediaset Premium. Il controllo incrociato avrebbe permesso alla Finanza di ricavare i nomi dei clienti delle nostre pay-tv, possessori certi di un televisore, che non sono anche abbonati della Rai. Tutti presunti evasori del canone quindi. Poi il governo Letta si è dimesso e il tutto è rimasto in stallo.

E’ comunque una pace che non ti aspetti quella Rai-Sky. La televisione a pagamento dopo lo sblocco dei programmi oscurati ha infatti ritirato la richiesta di risarcimento del danno (per 138 milioni) che ha depositato a gennaio 2014, al Tribunale Civile di Roma. La causa era partita dopo che Sky si era aggiudicata due primi round legali sul tema del criptaggio, davanti al Tar del Lazio (nel 2012), poi in appello al Consiglio di Stato (nel 2013).

A sua volta, la televisione di Stato cancella la contro-causa civile. Contestava alla pay-tv la distribuzione (agli abbonati) di una chiavetta, la “Digital Key”, in grado di aggirare l’oscuramento, una volta inserita nel decoder.