Carlotta Bertotti chi è, età, malattia, cos’è il nevo di Ota, sintomi e come si cura

Conosciamo meglio la storia della 22enne studentessa e modella colpita dalla nasciata da una rara malattia.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Maggio 2022 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA
Carlotta Bertotti

Carlotta Bertotti chi è, età, malattia, cos’è il nevo di Ota, sintomi e come si cura

Carlotta Bertotti, 22 anni, è una studentessa di Giurisprudenza e modella. E’ nata col “nevo di Ota”, un’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute e delle strutture oculari e peri-oculari. Crescendo, la giovane ha visto crescere la sua macchia, che ora occupa metà del suo viso. La sua storia oggi, 20 maggio, sarà raccontata da lei stessa a Oggi è un altro giorno, in onda su Rai1.

Carlotta Bertotti e il Nevo di Ota

“Da piccola mi vedevo come un fenomeno da baraccone e pensare di lavorare nella moda mi sembrava surreale – ha confessato Carlotta Bertotti –. Quando sono nata avevo solo un puntino in un occhio. Mia madre mi portò dallo specialista e inizialmente si parlava di una malattia asiatica e di un trauma da parto. Poi, complici i progressi della medicina, si è capito che si trattava di un nevo di Ota”.

A 8 anni la macchia si è estesa Carlotta se ne vergognava sempre più: “Ogni mattina, prima di andare a scuola, mi truccavo per due ore, poi ripetevo il trucco più volte durante la giornata per non affrontare gli sguardi e le domande delle persone. Avevo fatto addirittura arrivare una lente a contatto dall’America, che mi faceva nascondere in maniera integrale il tutto alle persone. Nessuno lo sapeva, solo i miei cari. Volevo creare un castello attorno a me. Era un qualcosa di così intimo e doloroso che anche soltanto dire ‘è una macchia’ risultava difficile. Avevo addirittura paura di stringere relazioni sociali con amiche o ipotetici fidanzati”.

Cos’è il Nevo di Ota

Il nevo di Ota, o melanocitosi oculo-dermica, fu per primo descritto nel 1938 da Masao Ōta (Mokutaro Kinoshita), da cui prese il nome l’anno successivo. Appare come una chiazza grigio-bluastra disposta lungo le prime due branche del nervo trigemino unilateralmente (rari sono i casi bilaterali) e interessa la regione sclerale dell’occhio nei due terzi dei casi (alto rischio per glaucoma). Istologicamente i melanociti sono presenti a livello dermico.

Colpisce prevalentemente il sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. Il 4% dei pazienti può sviluppare un melanoma uveale, per cui è necessario eseguire periodici controlli con l’oftalmoscopio.

Negli ultimi decenni sono stati ottenuti ottimi risultati nel trattamento del Nevo di Ota per mezzo della laser-terapia.