Change.org: petizione Chiudere Porta a Porta. Sarà data a…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Aprile 2016 - 19:22 OLTRE 6 MESI FA
Change.org: petizione Chiudere Porta a Porta. Sarà data a...

Change.org: petizione Chiudere Porta a Porta. Sarà data a…

ROMA – Sulla piattaforma change.org è stata lanciata la petizione “Chiudere Porta a Porta” dopo aver invitato Salvatore Riina, il figlio di Totò Riina” che sarà consegnata al direttore Rai Monica Maggioni, al direttore Generale Rai Antonio Campo Dall’Orto, al direttore Rai 1 Giancarlo Leone, oltre al Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai Roberto Fico ed alla presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. La petizione finora ha raggiunto 37.484 sostenitori.

La puntata della trasmissione di Bruno Vespa ha suscitato aspre polemiche anche dal punto di vista politico, tanto che i vertici del servizio pubblico sono stati costretti a presentarsi in Commissione Antimafia per giustificare quanto avvenuto.

L’intervista a Salvo Riina è stata “gratis” ed è stata concordata tra i vertici Rai per “alimentare il dibattito sulla mafia”. Ma è stata anche un’intervista “da mafioso”. Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto e il presidente Monica Maggioni si sono difesi in commissione Antimafia. Difesi dagli attacchi agguerriti soprattutto di Rosy Bindi (presidente dell’Antimafia) e di Michele Anzaldi del Pd, che hanno duramente criticato quello che la trasmissione di Bruno Vespa ha mandato in onda (“messaggi mafiosi”, per usare le loro parole ma anche quella della Maggioni) compresi.

Sulla questione è intervenuto anche don Luigi Ciotti, che da sempre si batte per la legalità con la sua associazione Libera: “Non ho visto l’intervista, ne ho vista una parte. Per me è inquietante, perché in quell’intervista lui usa dei codici mafiosi” riferendosi ai pentiti che stanno collaborando con la giustizia, ed “è un segnale pericoloso che noi dobbiamo saper cogliere”. “Per me è importante alzare il tono della voce – ha aggiunto – perché in Libera aderiscono migliaia di famigliari di vittime innocenti delle mafie, a cui sono stati strappati gli affetti, e il 70% di loro non conosce la verità. Abbiamo bisogno di verità non di enfasi su storie che hanno fatto soffrire il nostro paese”. Per don Ciotti, che è stato minacciato di morte da Totò Riina, “bisogna comunque dare atto alla Rai che lo scorso 21 marzo ha dato grande attenzione, mobilitando tutte le sue forze, alla giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.