Clemente Russo: “Donne che tradiscono, lasciarle lì morte sul letto” Ministero indaga

di Spartaco Ferretti
Pubblicato il 3 Ottobre 2016 - 10:08 OLTRE 6 MESI FA
Clemente Russo: "Donne che tradiscono,  lasciarle lì morte sul letto" Ministero indaga

Clemente Russo: “Donne che tradiscono, lasciarle lì morte sul letto” Ministero indaga

ROMA – Le donne che tradiscono “vanno lasciate lì, morte nel letto”. Dice così Clemente Russo, pugile che ha fatto flop alle ultime Olimpiadi e che ora cerca gloria al Grande Fratello vip. Lo fa alternando battute contro gli omosessuali a frasi agghiaccianti sulle donne. Quest’ultima, pronunciata in un fitto dialogo con l’ex calciatore Stefano Bettarini, porta addirittura il caso in politica con un ministro, Andrea Orlando, che chiede di indagare su frasi e condotta del pugile.

Il dialogo Russo-Bettarini si commenta da solo. I due parlano sottovoce, forse per non essere ascoltati ma più probabilmente per fare il massimo del rumore mediatico possibile. E ci riescono. Il dialogo è un bestiario di misoginia spiccia e il risultato, non c’è cameratismo maschile che tenga, è disturbante. Bettarini snocciola tradimenti compiuti e subiti, rivela in tv dettagli intimi di personaggi pubblici che hanno matrimonio e famiglia. Russo ascolta, replica, sottolinea. E poi chiude con questa immagine, quella delle donne traditrici “morte lì sul letto”.

Se quello di Bettarini è solo cattivo gusto, e l’ex calciatore  ne risponderà eventualmente in tribunale a Simona Ventura e alle altre donne chiamate in causa, quella di Russo è una esternazione che potrebbe avere conseguenze ben più serie. Russo infatti è anche un poliziotto, agente della polizia penitenziaria. E un poliziotto che parla a ruota libera di femmine lasciate morte sul letto attrae l’attenzione di chi sulla condotta della polizia deve vigilare. E così il ministro della Giustizia Orlando chiede  al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria di valutare, con una ispezione,  che con le sue “espressioni ingiuriose e rivelatrici di misoginia e omofobia” Russo non sia venuto meno allo statuto deontologico del Corpo. Sempre Orlando ha chiesto di conoscere il giudizio del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) sulla condotta del pugile.