La Rai assume giornalisti: si teme valanga di ricorsi contro il “bando-farsa”

Pubblicato il 4 Settembre 2010 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA

Periodo di vacche magre alla Rai, eppure l’azienda, secondo il quotidiano il Giornale, di cui è  proprietario il fratello di Silvio Berlusconi,  si appresta ad assumere, tramite concorso, nuovi giornalisti per le  sedi regionali. 11mila dipendenti, di cui 1600 giornalisti, non bastano a quanto pare, e quindi, via, se ne assumono di nuovi. E con criteri discutibili: dalla selezione, per esempio, sono eslcusi i giornalisti residenti nel Lazio, mentre vengono accolti a braccia aperte i figli degli attuali giornalisti Rai, finora esclusi dalle selezioni in Rai.

Non solo. La selezione esclude giornalisti che abbiano più di 36 anni. Come dire che, per esempio, un precario Rai che ha già alle spalle anni e anni di gavetta, di contratti a tempo determinatissimo, non ha chance. La discriminazione più grossa riguarda però la residenza. La Rai fa sapere che i laziali sono esclusi perché la sede regionale è già al completo. Ma perché escludere a priori i laziali che magari sarebbero stati disponibili a trasferirsi a Potenza o Bologna pur di lavorare?

Su questo punto c’è, secondo il Giornale, il rischio di una valanga di ricorsi, ritenuto da alcuni apertamente anticostituzionale e discriminatorio.