Italialand, Crozza torna in tv. Bossi e Ghedini tra i nuovi personaggi

Pubblicato il 20 Ottobre 2011 - 12:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Si chiama Italialand. Nuove attrazioni. Mascotte, ovviamente, Berlusconi. Ma c’è anche Bersani. A proposito, mi scuso con tutti gli italiani per aver creato un mostro”. Il comico Maurizio Crozza presenta così il suo nuovo programma che da venerdì 21 ottobre andrà in onda nella prima serata di La7. Tanti i nuovi personaggi che affiancheranno quelli storici ma mai inattuali. Accanto alle imitazioni di Silvio Berlusconi e di Pierluigi Bersani ci saranno poi “Forrest Bossi”, “Ghedinello” e la cancelliera Angela Merkel. Un Crozza che alla politica non crede più e si dichiara apartitico, e poi ammette: “nel 2008 ho votato Di Pietro”.

Crozza dice della sua imitazione di Bersani: “Se avessi saputo che le metafore del mio finto Bersani sarebbero diventate il pensiero della sinistra, non l’avrei mai fatto. Mi sarei limitato a un’imitazione unica. Berlusconi che esce a braccia alzate e dice: ‘Mi costituisco’”. Il programma non solo presenterà i classici personaggi, ma li affiancherà a di nuovi come Forrest Bossi, che sotto il Duomo di Milano attente Bobo Maroni che l’ha dimenticato. C’è Ghedinello, il cui nome è stato ispirato dal personaggio futurista Fortunello di Petrolini. Ci saranno il ministro Mariastella Gelmini con i suoi tunnel e Luca Cordero di Montezemolo con la sua “Italia dei carini”. Tanti nuovi personaggi insomma andranno in scena, senza dimenticare quelli internazionali come Angela Merkel.

Crozza ha spiegato che “La vera fonte di ispirazione, più che i personaggi, è l’Italia. Il Paese dell’impiegato che chiede 200 ore di straordinario a luglio e agosto, a Palermo, per spalamento neve; e il bello è che glieli hanno dati. Dice: tagliando stipendi e privilegi dei politici si risparmiano due miliardi. Risposta: non è questo il problema. Tagliando le autoblù, altri due miliardi. Ma neppure questo è il problema. Se non compriamo 131 cacciabombardieri risparmiamo altri miliardi. Ma il problema è un altro. Soffriamo di benaltrismo: il problema non è mai quello. Però tutti i ‘non è questo il problema’ alla fine lo creano, il problema. Così avremo un coro di venti ragazzi vestiti d’oro, che anziché il Telethon faranno il Merdathon. Invece di raccogliere soldi a fin di bene, calcoliamo i soldi della comunità spesi male”.