Dik Dik chi sono: quanti anni hanno, vita privata, carriera e storia del gruppo di Sognando la California

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Dicembre 2021 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA
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Dik Dik chi sono: quanti anni hanno, vita privata, carriera e storia del gruppo di “Sognando la California”

Dik Dik chi sono: quanti anni hanno, vita privata, carriera e storia del gruppo di Sognando la California. Il gruppo storico, uno dei più noti nel panorama del beat italiano anni Sessanta, è ospite a Oggi è un altro giorno su Rai Uno. 

Età e dove sono nati i componenti dei Dik Dik  

I Dik-Dik nascono nel 1965 con una formazione di 5 elementi. Pietruccio Montalbetti (detto Pinuccio, nato a Milano nel 1941 e presente nella formazone attuale), Giancarlo Sbriziolo (detto Lallo, nato a Milano, età non conosciuta e presente nella formazione attuale), Erminio Salvaderi (detto Pepe e morto di Covid a dicembre 2020), Mario Todaro e Sergio Panno.

Nel 1972 Mario Todaro e Sergio Panno, tastierista e batterista del gruppo, vengono sostituiti rispettivamente da Roberto Carlotto (tastiere) e Cucciolo Favia nato a Bari e cremonese di adozione (batteria). Pur essendo molto giovane, Favia vanta già varie esperienze musicali con i Trip con Joe Vescovi alle tastiere  e negli Osage Tribe.

Carlotto e Cucciolo, ormai così soprannominati e conosciuti nell’ambiente artistico, entrarono a far parte a pieno titolo della formazione dei Dik-Dik. Attualmente, Pinuccio e Lallo si avvalgono di tre musicisti di supporto: Gaetano Rubino alla batteria, Mauro Gazzola alle tastiere e Max Brera alla chitarra acustica e voce. 

La carriera dei Dik Dik 

Prima Dreamers, poi Squali, dopo un provino procurato al gruppo grazie ad una segnalazione dell’allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, ottengono un contratto discografico con la Dischi Ricordi. Il gruppo decide di cambiare nome in Dik Dik, un’antilope africana. 

Il nome è in linea con le scelte di quegli anni (I Delfini, I Camaleonti ecc..) e viene trovato da Pietruccio Montalbetti per caso, guardando un dizionario Inglese – Italiano.

Debuttano nel 1965 col singolo 1-2-3/Se rimani con me. 1-2-3 è la reinterpretazione dell’omonimo brano di Len Barry. La facciata B, intitolata Se rimani con me, era scritta da un ancora sconosciuto Lucio Battisti, prima del suo incontro con il paroliere Mogol.

Sognando la California

Agli inizi dell’anno successivo, questi fa ascoltare a Montalbetti una canzone che, appena uscita negli Stati Uniti d’America sta riscuotendo un successo clamoroso: California Dreamin’ dei The Mamas & the Papas. L’impasto delle voci, la melodia trascinante e le soluzioni musicali colpiscono Montalbetti che convince Mogol a scrivere un testo in italiano.

Il paroliere si mantiene abbastanza fedele al testo originale. Anche in Italia, con il titolo Sognando la California la canzone riscuote un successo clamoroso. Sul retro del 45 giri viene scelta Dolce di giorno, scritta da Mogol e Lucio Battisti che hanno iniziato a collaborare.

Gli altri brani di successo

Da allora si susseguono i 45 giri di successo: nel 1967, Il mondo è con noi (ancora una reinterpretazione dei The Mamas & the Papas, con sul retro Se io fossi un falegname, versione italiana di If I were a carpenter di Tim Hardin). Nel 1967 Inno (cover, sempre ad opera di Mogol, di Let’s go to San Francisco dei The Flower Pot Men).

E ancora: Senza luce (cover, sempre con i testi di Mogol, di A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum) con la quale raggiungono il primo posto nella Hit Parade. Nel 1968 esce Il vento (ancora di Mogol e Battisti, con sul retro L’eschimese è invece una versione italiana di The mighty Quinn di Bob Dylan, ancora opera di Mogol). L’anno seguente Il primo giorno di primavera, con Lucio Battisti alla chitarra acustica e Pino Presti al basso elettrico che arriva prima in classifica per due settimane.

Nel 1969 partecipano al Festival di Sanremo con Zucchero, in coppia con Rita Pavone. Al festival tornano l’anno dopo con Io mi fermo qui. Altro successo del 1970 è L’isola di Wight (cover di Wight Is Wight del cantautore francese Michel Delpech), Vendo casa (1971, ancora di Mogol e Battisti), Viaggio di un poeta (1972), Storia di periferia (1973), Help me (1974).

Nel 1972 i Dik Dik danno alle stampe il primo album originale, dal titolo Suite per una donna assolutamente relativa. Il lavoro, composto da Mario Totaro con i testi di Herbert Pagani, è un esperimento di rock progressivo. Il pubblico, che si aspettava brani di pop melodico, non gradisce il cambiamento di rotta e l’album costituirà per il gruppo il più grande insuccesso di vendite.

Seguirà una carriera di alti e bassi con diversi successi ed anche qualche canzone oggi dimenticata.