Dolcenera: “Non seguo copioni, solo l’istinto”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Maggio 2016 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA
Dolcenera (foto Ansa)

Dolcenera (foto Ansa)

ROMA – “Le mie energie stanno, ormai, scemando. Mi sento consumata: qui, andiamo avanti con ritmi frenetici” racconta Dolcenera parlando della sua esperienza a The Voice.

“La mia sfida non è far vincere i miei ragazzi in televisione, ma fuori. Ci metterò tutto l’impegno possibile perché i più meritevoli arrivino lontano. Il 25 aprile, nel corteo a memoria della Liberazione, ho visto i miei ragazzi. Fuori dai bordelli delle preparazioni e dalle tempistiche di The Voice, ho parlato loro di come strizzare l’occhio alla modernità. Sono giovani, i miei talenti, e delle loro età risuona l’eco nei testi che scrivono. Io confido, però, nel loro essere spugne: se sapranno assorbire tutto quello che gli si dice, le critiche e i giudizi, presto o tardi sapranno far fruttare i miei insegnamenti”.

(…) Cosa l’ha spinta a tornare in televisione dopo il trauma lasciatole da Music Farm?
«All’epoca, era una giovane donna con un solo album alle spalle. Una sovraesposizione del genere che può dare un reality ha lasciato su di me grossi segni. La mia reazione è stata di non voler tornare in televisione, perché all’epoca mi si chiedeva solo di avere notizie sulla mia vita privata».

Cos’è cambiato oggi?
«Dopo undici anni, e quasi altrettanti dischi, l’interesse morboso dei media del pubblico è scemato. La mia vita di coppia è diventata argomento monotono, noioso (ride, ndr), e ho potuto permettermi altro. Di essere me stessa, senza filtri né paura di aggressione alla mia intimità».

Eppure a The Voice l’abbiamo vista in lacrime. Quanta fatica le costa il ruolo di coach?
«Tantissima. Il problema è che io sono sempre drastica: o tutto, o niente. Se partecipo a qualcosa, non riesco a farmi coinvolgere solo per metà. E, mi creda, non è un pregio».

Perché?
«Perché finisco per dare lo stesso valore a cose che valgono 10 o 100. A The Voice, spesso, sono troppo coinvolta».

I suoi talenti lei li chiama «piccolini», alludendo ad un istinto materno. Ha per caso cambiato idea sui figli?
«No. Ci ho pensato, e credo di essere più una sorella maggiore che una madre per i ragazzi del mio team. Non voglio dei figli in questo momento della mia vita. E ciò nonostante i miei amici più cari mi dicano che sarei una madre meravigliosa».

Perché non ne vuole ora?
«Perché mi piace ancora sentirmi bambina. Ho due lati che alterno costantemente. Sono chioccia, eppure adoro sentirmi piccola e protetta. Se sia possibile essere madri pur mantenendo quest’anima giovane ancora non l’ho capito».