Ettore Andenna: “Ciao Darwin? L’ho inventato io 41 anni fa. Si chiamava Bustarella”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2019 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA
Ettore Andenna: "Ciao Darwin? L'ho inventato io 41 anni fa. Si chiamava Bustarella"

Ettore Andenna: “Ciao Darwin? L’ho inventato io 41 anni fa. Si chiamava Bustarella”

ROMA – Intervistato dal settimanale “Spy”, Ettore Andenna, conduttore di tanti programmi in “Rai” (come “Giochi senza Frontiere”), rivendica l’idea di “Ciao Darwin”:

“Bravo Paolo Bonolis, ma Ciao Darwin – spiega – l’ho inventato io 41 anni fa ad Antenna 3 Lombardia. Il programma di Bonolis non è che l’evoluzione della mia Bustarella che, nel 1983, faceva due milioni di telespettatori solo in Lombardia. L’impostazione è la stessa: i giochi, le sfide, le belle donne. Miss Bustarella è diventata Madre Natura. Non per niente il primo regista di Ciao Darwin, Beppe Recchia, è stato anche lo storico regista de La Bustarella. Ma loro, secondo me, l’hanno fatta fuori dal vaso. Noi facevamo prevenzione sui giochi, si stava molto attenti. Lì forse si sono fatti prendere la mano e qualcuno si è fatto male”.

“Solo due persone hanno sempre avuto il coraggio di riconoscere di aver debuttato con me – continua – Carmen Russo e Gianfranco Funari, a cui feci fare A bocca aperta”.

Perché gli altri lo rinnegano? “Perché trovano sminuente essere partiti da La Bustarella. Preferiscono dire di aver debuttato in Rai o a Mediaset. Provi a chiedere a Isabella Ferrari de La Bustarella. Lei dirà che è nata con Boncompagni in Rai, quando in realtà faceva Miss Piacenza da noi”.

“Quando ero direttore generale di Telemontecarlo -dice ancora Andenna – nel 1980, feci fare un gioco che si chiamava Gli affari sono affari dove, al posto delle buste, c’erano proprio dei pacchi. Quando poi nel 2002 mi son visto spuntare fuori Affari tuoi, che era un format olandese, non nego di essermi un pochino incazzato. Ho sempre anticipato i tempi, ma adesso vorrei che i tempi mi raggiungessero, una volta tanto. Qualche idea divertente ce l’avrei ancora, ma me la porterò nella tomba”.