Il Fatto Quotidiano contro il Tg1: “Ecco la carica dei Minzoboys”

Pubblicato il 3 Novembre 2011 - 15:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il minzolinismo fa proseliti: la categoria del giornalismo plasmata sul direttore del Tg1, diventata sinonimo di giornalismo asservito, ha tanti piccoli figli. Il Fatto Quotidiano ha coniato la sottocategoria dei Minzoboys e delle Minzogirls. I “fedeli” del direttore che hanno fatto proprio lo stile del Tg1. Eccoli, secondo le definizioni del Fatto:

Sonia Sarno.Non fa gran che. Si limita a ripetere, parola per parola e con aria trasognata, quello che dice Berlusconi. Ogni tanto intercala la ripetizione con qualche riga di “comunicato di Palazzo Chigi”, come una volta ha precisato con orgoglio.Maria Soave. È diligente come una studentessa un po’ secchiona. Nelle sue mani, la politica ha la consistenza di un soufflè. L’importante è che non emergano mai e poi mai dissensi, crepe, liti nel cammino della gioiosa macchina berlusconiana.  Grazia Graziadei. Grazia Graziadei, cronista di giudiziaria, è riuscita a far passare per un’assoluzione la condanna in appello di Marcello Dell’Utri, ridotta rispetto al primo grado solo per una mezza prescrizione. Attilio Romita.  Il suo tratto è talmente gentile e trasognato da risultare inesistente. Romita ha anche aperto nuove prospettive nel sindacalismo dei giornalisti: nel 2011, pur essendo un seguace a diciotti carati di Minzolini, diventa uno dei tre rappresentanti del comitato di redazione. Ogni volta che si apre una qualche vertenza (evento raro), si dissocia. Un caso unico. Francesco Giorgino. Quelli che avevano firmato la mozione degli affetti e che non avvertivano il disagio ricavarono strepitosi benefici. Giorgino divenne conduttore delle 20 e caporedattore del servizio politico. A lui anche le conduzioni speciali, quelle – per esempio – dei “dopo voto” in cui si radunano preferibilmente i direttori dei quotidiani berlusconiani a disquisire sulla forza del centrodestra (quando vince) e a mascherarne le debolezze e le magagne (quando perde). Alberto Matano, Marco Frittella. Anche Alberto Matano, un giovane riccioluto proveniente dall’Udc, ma arruolato nei minzoliniani di primo pelo, si divide fra servizi politici e conduzioni estemporanee nelle fasce mattutine. Per farla breve, se ci si aggiunge un redattore di vecchia data come Marco Frittella, la sezione politica del Tg1 è berlusconianamente blindata.

Il comitato di redazione del Tg1 si è fatto subito sentire: ”Fermo restando il diritto di critica che anche il Cdr continuerà ad esercitare e forti delle denunce effettuate non possiamo assolutamente accettare processi sommari a singoli colleghi e liste di proscrizione corredate di foto segnaletiche che ricordano tempi cupi. Non è così che si risolvono i problemi della nostra testata”.