Il Fatto: “Rai flop”. Da Nicola Porro e David Parenzo a Neri Marcorè…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Luglio 2013 - 10:31 OLTRE 6 MESI FA
Il Fatto: "Rai flop". Da Nicola Porro e David Parenzo a Neri Marcorè...

David Parenzo (Foto Lapresse)

ROMA – “La Rai è una fabbrica di flop”: duro articolo sul Fatto Quotidiano, firmato da Carlo Tecce, sui risultati di audience di alcuni programmi della tv pubblica italiana. E non si pensi a programmi di nicchia o con conduttori sconosciuti. Tra i nomi fatti da Tecce ci sono quelli di giornalisti e comici come David Parenzo, Nicola Porro e Neri Marcorè.

Tecce ricorda che il venerdì

“non è un giorno fortunato, e nessuno, tranne i febbricitanti (ma sono pochi vista la stagione) e i sedentari (il bel tempo spinge verso fughe balneari), desidera ascoltare nuove informazioni e nuovi argomenti a settimana finita”.

Così il programma di David Parenzo “La Guerra dei mondi”, quattro puntate sull’attualità andate in onda tra giugno e luglio per poi riprendere in autunno, hanno avuto uno share conclusivo del 3,5%, parecchio al di sotto della media del 7,9%. Per questo, scrive Tecce, la Rai chiederà al direttore di rete Andrea Vianello di chiudere la trasmissione.

Vittime del cattivo share legato al calendario sono stati anche Neri Marcorè con il suo spettacolo del lunedì sera, e Fabio Fazio, che ha rinunciato al lunedì ripiegando sui tradizionali sabato e domenica.

Anche un giornalista della carta stampata già prestato alla televisione (La7) come Nicola Porro ha deluso le attese con il suo programma “Virus”.

Virus si è inclinato a 5,25% di share, ma il vicedirettore del Giornale avrà la rivincita in autunno. Tentare può nuocere. Perché i piccoli chimici di viale Mazzini giocano con i milioni di euro, questi prodotti sono stati venduti ai pubblicitari con stime ben maggiori: per una semplice ragione, altrimenti nessuno li avrebbe “comprati”. Il danno estivo si può riparare, quel che non si ripara, e consiste in uno spreco, sono le scenografie e il lavoro che vanno al macero. E anche quei professionisti coinvolti che, responsabili o immuni, sciupano un’occasione. Mancano ancora due mesi, di pazienza e attesa, all’apertura del bar sport di Antonio Polito che non dovrà far rimpiangere il processo di Biscardi. Polito, forse, opterà per la grazia.