La prima serata del Festival di Sanremo si apre con Fiorello che dopo aver cantato fa il discorso alle poltrone vuote. “Una poltrona senza culo è come Zingaretti senza la D’Urso”, si rivolge direttamente ai sedili rossi dell’Ariston completamente vuoti a causa della pandemia.
“Non avete mai potuto vedere il Festival, avete visto sempre la parte peggiore dell’essere umano”, dice Fiorello elencando tutti i posteriori celebri che si sono seduti nella platea di Sanremo. Poi tenta di coinvolgere le poltrone in una coreografia di gruppo: “Su i braccioli, giù i braccioli”. “Una poltrona si sta sentendo male”, scherza avvicinandosi al pubblico immaginario.
Festival di Sanremo: Fiorello e il vestito di fiori
Cappa ampia decorata con fiori colorati, occhiali neri fiammeggianti, rossetto e smalto nero “un morgan testa di moro”, e cantando una versione rock italo-inglese maccheronico di Grazie dei Fior, Fiorello fa il suo ingresso sul palco dell’Ariston per il via del 71/o festival di Sanremo. Un po’ trasformismo alla Achille Lauro, un po’ Cirque du Soleil, Fiorello esordisce marchiando Amadeus con un bacio in fronte. “E’ l’accappatoio di Achille Lauro”, scherza togliendosi l’abito di fiori.
Fiorello e lo slogan di Sanremo
Poi si rivolge alla platea vuota. “Devo parlare con voi poltrone. Su i braccioli, giù i braccioli – incita in stile villaggio turistico -. Voi non avete mai potuto vedere il festival, occupate da tanti culi. Carla Fracci invitava a non riempire le sedie solo con il culo, ma anche con il cervello. A noi basterebbero anche solo una ventina di culi. Una poltrona senza culo è come Zingaretti senza la D’Urso”. E poi lancia lo slogan del festival: “Più culi per tutti“.