Festival di Sanremo, pagelle della terza serata: trionfo Damien Rice

di Paolo Biamonte
Pubblicato il 21 Febbraio 2014 - 01:01 OLTRE 6 MESI FA

Seconda serata del 64esimo Festival della canzone italiana(ANSA) -SANREMO – Le pagelle del Festival di Sanremo. Terza serata.

RENZO ARBORE – 7 – E’ un performer super esperto, uno di quelli che sanno come si prende possesso di un palco. Arbore prepara i suoi interventi e con l’Orchestra Italiana sa come trasformare la musica napoletana in una festa popolare.

DAMIEN RICE – 8 – “Cannonball” e il capolavoro “The Blower’s Daughter”, due canzoni chitarra e voce per dimostrare cosa siano l’intensità e la capacità di conciliare musica e linguaggio poetico. Questa è la grande magia della musica: in un festival dove si suona con l’orchestra un vero artista con una performance acustica arriva dritto al cuore.

RENZO RUBINO – Ora – 7 – “Fermati e datti un voto” può diventare un tormentone. E’ uno dei brani più a presa diretta del festival e Rubino è un ragazzo che trasmette empatia.

GIUSY FERRERI – Ti porto a cena con me – 5 – Arrampicata su tacchi impossibili, Giusy Ferreri nasconde nei suoi suoni gutturali alcune interessanti sfumature armoniche del brano.

FRANKIE HI-NRG MRC – Pedala – 6 – Per come indossava il completo, sembrava uno che, non sapendo che c’era un dress code, si è fatto prestare la giacca da un amico. Come già era accaduto in occasione della sua prima partecipazione, sembra un po’ fuori contesto e il tentativo di conciliare il suo brano con l’orchestra lascia un po’ perplessi.

RAPHAEL GUALAZZI & THE BLOODY BEETROOTS – 7 – Nel giorno in cui vengono pubblicate le foto dei Daft Punk senza casco (della moto), Sir Bob Cornelius Rifo resta nascosto dietro la sua maschera, un look che nei festival internazionali fa faville ma all’Ariston fa un po’ l’effetto del “famolo strano”. La coppia con Gualazzi è comunque una delle sorprese del festival e il brano è proprio divertente.

CRISTIANO DE ANDRE’ – Il cielo è vuoto – 5 – In partenza puntava su “Invisibili”, il brano che è stato eliminato e forse questa cosa gli ha fatto perdere convinzione nell’interpretazione di stasera.

FRANCESCO SARCINA – Nel tuo sorriso – 6 – E’ uno dei pochi spazi rock nel cast, Sarcina lo canta con la sua divertita comunicativa.

PERTURBAZIONE – L’unica – 5 – Da loro ci si aspettava molto di più, almeno qualche traccia di coraggio. Invece si sono rifugiati in un pop innocuo e senza spigoli.

FRANCESCO RENGA – Vivendo adesso – 6 – Renga ha ritrovato la sua sicurezza e ha interpretato il brano scritto da Elisa muovendosi con disinvoltura nelle difficoltà tecniche del pezzo che prevede anche un passaggio senza accompagnamento musicale. Un candidato al podio.

RICCARDO SINIGALLIA – 6 – Prima di andare via – Un brano che ricorda Le vent nous portera dei Noir Desir e ha un sound tipico di una generazione del rock romano. Vocazione indie.

NOEMI – Bagnati dal sole – 6 – Un pezzo allegro, cantato con disinvoltura con un arrangiamento che concilia atmosfere orchestrali e ritmiche movimentate.

ANTONELLA RUGGIERO – 6 – Un’aria pop fatta su misura per mettere in mostra la consueta vocalità della Ruggero senza alcun pensiero per il gusto pop.

ARISA – Controvento – 6 – Un brano pop che ha una sua eleganza ma Arisa non ne sembra del tutto convinta.

RON – Sing in the Rain – 5 – Lo ha detto in modo chiaro: il brano che lo rappresentava meglio era quello che è stato eliminato. E si sente.

GIULIANO PALMA – Così lontano – 6 – Palma è a suo agio nel pop retro di questo brano firmato dalla sua amica Nina Zilli. Per il suo debutto al festival ci si aspettava di più.