Festival di Sanremo 2018, pagelle quarta serata: standing ovation per Nannini-Baglioni

dell'inviata Claudia Fascia (Ansa)
Pubblicato il 10 Febbraio 2018 - 01:50 OLTRE 6 MESI FA
Festival di Sanremo 2018, pagelle quarta serata: standing ovation per Nannini-Baglioni

Festival di Sanremo 2018, pagelle quarta serata: standing ovation per Nannini-Baglioni

SANREMO – Ecco le pagelle della quarta serata del 68° festival di Sanremo:

GIANNA NANNINI: Standing ovation per lei e Baglioni che regalano una versione da brividi di Amore bello e un ballo lento, abbracciati. Non avevano mai duettato insieme, peccato, i due ragazzi potrebbero fare strada. VOTO: 8

FEDERICA SCIARELLI: Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo. La gag sull’inchiesta partendo dalla canzone di Baglioni è carina. Ma dopo 3 giorni… La signora di Rai3 comunque si diverte ad analizzare Tu come stai. Noi avremmo preferito il momento karaoke e cantarla tutti insieme con Claudio. VOTO: 6.5

PIERO PELU’: Sul palco dell’Ariston arriva Piero Pelù e trascina l’Ariston in una versione rock di ‘Il tempo di morire’, in duetto con Claudio Baglioni. E’ il tributo di Sanremo a Lucio Battisti. Si poteva fare meglio. VOTO: 6.5

RENZO RUBINO E SERENA ROSSI: I due, che hanno il compito di rompere il ghiaccio, si capiscono e illuminano il brano con luce nuova (anche quella che sprigiona l’abito luccicante di Serena, che una volta in più dimostra non solo di essere una brava attrice, ma di avere una voce notevole). VOTO: 7

LE VIBRAZIONI CON SKIN: Così sbagliato, è il titolo del brano ma è soprattutto la perfetta descrizione di una delle collaborazioni meno convincenti della serata. Skin è Skin, ma a parte il vestito di paillettes arcobaleno, stasera non sarà da ricordare. Duetto poco azzeccato. VOTO: 5

NOEMI CON PAOLA TURCI: Paola torna a un anno di distanza all’Ariston e si prende la scena. Noemi al piano, lei con la chitarra imbracciata. Chissà se la Turci non si sia pentita di non fare il bis dopo gli ottimi risultati dello scorso anno. VOTO: 6.5

MARIO BIONDI CON ANA CAROLINA E DANIEL JOBIM: Solo per il look andrebbero bocciati, ma è un festival della canzone, non una sfilata di moda e allora la loro bossanova per eleganza, intensità, interpretazione passa a pieni voti. VOTO: 7.5

ANNALISA CON MICHELE BRAVI: Un duetto a prova di televoto. Nel senso che i due saranno tra i superfavoriti dal pubblico a casa. E comunque insieme non dispiacciono affatto. VOTO: 7

LO STATO SOCIALE CON PAOLO ROSSI E IL PICCOLO CORO MARIELE VENTRE DELL’ANTONIANO: La salsera Paddy stasera è rimasta a casa, a sostituirla sono arrivati Paolo Rossi, sempre un po’ fuori le righe, con il coro bolognese. Un po’ troppa confusione sul palco. La presenza dei bambini suggerisce allo Stato Sociale di sostituire “coglioni” con “palloni”. Se coinvolge i più piccoli, è il sicuro tormentone dei prossimi mesi, sulla scia di Occidentali’s Karma di Gabbani. VOTO: 6.5

MAX GAZZE’ CON RITA MARCOTULLI E ROBERTO GATTO: E niente. Serve un pizzicotto per risvegliarsi da questa tenera favola antica, che le atmosfere jazz della pianista e del batterista rendono ancora più oniriche. In più, Max torna a imbracciare il suo basso. E’ amore a primo ascolto. VOTO: 8

DECIBEL CON MIDGE URE: L’arrivo della voce degli Ultravox conferma che il pezzo di Ruggeri &Co è una piacevole riscoperta rock. E poi il Duca non poteva che essere omaggiato da un altro gentiluomo inglese. VOTO: 6.5.

VANONI-BUNGARO-PACIFICO CON ALESSANDRO PREZIOSI: Bello che non balla, o meglio: bello che non canta. L’attore non va oltre qualche incursione nel ritornello. Del resto, è Ornella Vanoni a reggere tutto il peso dell’esibizione anche con gli altri due suoi compagni. VOTO: 6.5

DIODATO E ROY PACI CON GHEMON: Wow. Il rap mancava in questo festival. Ci hanno pensato Diodato e Roy a portarlo. Non è una semplice ospitata, Ghemon ci mette del suo. Una strofa inedita porta la sua firma. Bravi e originali. VOTO: 8

ROBY FACCHINETTI E RICCARDO FOGLI CON GIUSY FERRERI: Non convincevano in due, non convincono neanche in tre. E Roby stasera esagera davvero con le “UUUUUUU”. VOTO: 5

ENZO AVITABILE E PEPPE SERVILLO CON AVION TRAVEL E DABY TOURE’: Bell’ensemble, di musicisti affiatati, ognuno con la sua cultura e il suo mondo musicale. VOTO: 6.5

ERMAL META E FABRIZIO MORO CON SIMONE CRISTICCHI: mette i brividi la lettera “Non avrete il mio odio” di un uomo che ha perso la moglie nell’attentato del Bataclan, letta da Simone Cristicchi. La stessa lettera che ha ispirato Moro. Il trio funziona e lancia la canzone verso il podio. VOTO: 7.5

GIOVANNI CACCAMO CON ARISA: Il brano affidato alla voce unica di Arisa sembra diventare un’altra cosa. Acquista spessore, emozione, e Giovanni rimane a guardare in ombra. L’avesse cantata lei, magari ora staremmo parlando di una candidata alla vittoria. VOTO: 7

RON CON ALICE: Musica per le orecchie… proverbio perfetto per questa versione rivisitata dell’inedito di Lucio Dalla. Bravi, bravissimi. VOTO: 8.5.

RED CANZIAN CON MARCO MASINI: La grinta di Masini con il rock dell’ex Pooh. Scelta azzeccata. VOTO: 6.5

THE KOLORS CON TULLIO DE PISCOPO ED ENRICO NIGIOTTI: C’è da giurarci: il brano sarà una hit radiofonica. Valore aggiunto la batteria di Tullio De Piscopo. VOTO: 7.

LUCA BARBAROSSA CON ANNA FOGLIETTA: Complici sul palco, amici nella vita. Stasera così così. VOTO: 6

NINA ZILLI CON SERGIO CAMMARIERE: Tra i tanti duetti cercati e voluti da Baglioni, perché questo non era stato preso in considerazione? L’intro al piano di Cammariere crea una suspence raffinata. E le due voci si completano. VOTO: 7.5

ELIO E LE STORIE TESE CON I NERI PER CASO: Sarà la stanchezza (passano dopo l’1 di notte), sarà che finora non hanno convinto, sarà che forse davvero era ora di separarsi, ma con I neri per caso il giudizio non cambia. VOTO: NC.