Francesco Venditti, il figlio di Simona Izzo: “Jeremias Rodriguez? Lo capisco”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Ottobre 2017 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA
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Francesco Venditti, il figlio di Simona Izzo: “Jeremias Rodriguez? Lo capisco”

ROMA – Francesco Venditti, il figlio di Simona Izzo, difende Jeriams Rodriguez con cui la mamma ha battibeccato nella casa del Grande Fratello Vip.

La domanda è d’obbligo: che effetto fa avere una mamma che vive, h24, sotto le telecamere?

È strano. Stranissimo. Non vorrei essere nei suoi panni perché stare 24h su 24h, sotto le telecamere, non è così facile. Mi mancano le nostre telefonate e il nostro confrontarci, quotidianamente, su quello che ci accade. Che poi è quello che fanno tutti i figli con le proprie madri. Ora sto lavorando come doppiatore a Cinecittà e ogni volta che qualcuno mi incontra, la prima cosa che mi chiede è: “A Francè stai andà da tu’ madre?”.

Da figlio diventa una dipendenza la sua presenza in video?

La verità? No, ma non per chissà quale motivo. Il lavoro e la famiglia, com’è giusto che sia, non mi permettono di stare incollato davanti alla Tv e poi, avendo capito che lei, lì, non recita, che la guardo a fare? La conosco sin troppo bene. Che piaccia o meno, mia madre, è davvero così. Io, se fossi stato lì dentro, avrei detto un sacco di quelle bugie e, magari, mi sarei anche nascosto dietro una maschera, lei, invece, no. Poco m’interessano le dinamiche del gioco, piuttosto m’interessa vedere come sta, quello sì.  

Secondo te chi vincerà il duello tra mamma Simona e Flaherty?

Non ne ho proprio idea. Da una parte vorrei tanto che tornasse a casa, mentre dall’altra mi piacerebbe vederla vincitrice.

(…)

In un momento di debolezza tua mamma ha confessato che tra te e Tognazzi, se potesse scegliere, preferirebbe dentro la casa di Cinecittà suo marito..

(ride, ndr) Ma anch’io avrei preferito suo marito! Ricky è il mio idolo: gli andrebbe fatta una statua! Star dietro ad una come mia madre non è così facile come può sembrare. Battute a parte, è una persona meravigliosa che mi ha dato la possibilità di essere, in un certo modo, anche suo figlio.

Tua mamma è forse la più friendly di tutti. Da dove nasce questo suo forte amore nei confronti della comunità gay?

Lei mi ha insegnato la libertà e se io sono così libero, così come lo sono anche i miei figli, è sicuramente merito suo! Non so dirti se il merito è della sua cultura, o del nostro essere una grande famiglia allargata. Sono così aperto che per me non dovrebbero esistere neanche i vari Pride, perché il mondo gay dovrebbe già avere tutti i diritti possibili. Sono molto meno aperto, invece, con gli omofobi. Non mi piace l’ottusità e chi non vuole andare oltre i propri confini.

Quasi tutti gli altri coinquilini l’hanno nominata. Ti ferisce come cosa, o in fondo fa parte del gioco?

Ci sta, ma non mi ferisce perché le dinamiche interne sono un qualcosa dove noi, da spettatori, possiamo solo stare a guardare. Lì, poi, è tutto amplificato. I vari inquilini vivono le emozioni, belle o brutte che siano, al 1000 x 1000. Non capisco, invece, quando nei vari piccoli litigi si dicono: “Tu mi stai giudicando”.. È normale dare dei giudizi, non lo è avere dei pregiudizi.

La lite con il fratello di Belén non t’infastidisce?

No! Mi sembrano le classiche discussioni tra mamma e figlio. Hanno due età diverse e, alla fin fine, ci può anche stare. E ti dirò: per certi versi, posso essere anche d’accordo con Jeremias, conoscendo bene Simona, ma poi quando uno dice, al di là dei motivi della discussione: “Io giovane lo sono stata, mentre tu intelligente no!” vinci a mani basse.

(…).