Freccero “esautorato da Rai4”, per Masi “solo atti tecnici”

Pubblicato il 6 Ottobre 2010 - 21:15| Aggiornato il 7 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Carlo Freccero

I consiglieri di minoranza Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten accusano il direttore generale Mauro Masi di aver esautorato con ”un colpo di mano” il direttore di Rai 4, attribuendone le deleghe editoriali e gestionali a Lorenzo Vecchione.

Insorgono Pd e Idv, ma il dg replica: ”nessuna esautorazione”, solo atti ”tecnici”, legati alla fusione di RaiSat con la Rai. Nel botta e risposta interviene il presidente, Paolo Garimberti, richiamando le regole aziendali e definendo la vicenda Freccero un ”errore” al quale ”tempestivamente porre rimedio”. Rizzo Nervo e Van Straten contestano a Masi di essere andato al di la’ delle sue prerogative, collocando Freccero nell’ambito della direzione Rai Premium e affidandone le deleghe a Vecchione, attribuendo a Giuseppe Gentili (gia’ direttore generale di RaiSat) il ruolo di assistente del dg e attribuendo a Pasquale D’Alessandro la delega su Rai 5. Tutte decisioni prese senza passare per il consiglio, sottolineano i due consiglieri che, oltre a chiederne l’annullamento, sollecitano anche un intervento di Garimberti per ”restituire al cda i poteri garantitigli dalla legge e dallo Statuto”.

Mentre Freccero prova a ironizzare (”è una vicenda talmente surreale che mi scappa da ridere”), il dg frena, ribadisce stima al direttore di Rai 4 e precisa: ”Nessun colpo di mano, nessuna esautorazione di Carlo Freccero né di nessun altro dirigente”, bensì ”solo una serie di atti assolutamente temporanei, tecnici, e del tutto conseguenti alla fusione di RaiSat nella capogruppo Rai”. Atti per i quali Masi dice di aver ”concesso di buon grado”, su richiesta del cda, la sospensione dei relativi provvedimenti organizzativi. Chiamato in causa da Rizzo Nervo e Van Straten e in nome del suo ruolo di garanzia, Garimberti richiama al rispetto delle regole: ”Lo statuto e la legge – sottolinea il presidente – parlano chiaro. Non ci sono concessioni, ci sono prerogative del direttore generale e del cda. E tra quelle del cda ci sono la nomina e la collocazione dei dirigenti di primo e secondo livello”.

Dunque per Garimberti ”è stato commesso un errore, vi si deve tempestivamente porre rimedio”. Non si placa, nel frattempo, lo scontro tra i due consiglieri e il dg. ”Al di là del burocratese – insistono Rizzo Nervo e Van Straten – resta il fatto che Masi ha assunto alcuni provvedimenti senza averne i poteri”. Masi non ci sta: ”Rizzo Nervo e Van Straten – replica – devono ben capire quali siano i poteri del dg nella Rai. Un dg che vorrebbero debole e accondiscendente ai desideri di una parte politica”. Nessuna novità, intanto, sulla contestazione disciplinare mossa da Masi a Michele Santoro per l’editoriale tenuto nella puntata di esordio di Annozero. In cda il dg avrebbe confermato l’avvio del procedimento e annunciato di aver ricevuto la risposta del giornalista. Sulla vicenda non c’è al momento alcuna istruttoria aperta all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha solo avviato le verifiche di routine sulla base di alcuni esposti, relativi non solo al programma di Santoro, ma anche al Tg1. E dopo le polemiche di questi giorni sul pluralismo nei tg, batte un colpo anche il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, proponendo ”un documento di indirizzo della commissione che vincoli la Rai a fornire un’informazione corretta, completa e pluralistica”.