Frequenze tv. Passera blocca il beauty contest, emittenti le “occupano”

Pubblicato il 6 Febbraio 2012 - 15:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il beauty contest delle frequenze televisive è stato bloccato dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, peccato che le frequenze siano state già occupate “abusivamente” dalla Rai e dalle emittenti locali. Il Corriere dell Sera spiega in un articolo che mentre Passera decide se indire o meno l’asta sulle frequenze tv, il canale 24 del digitale terrestre in Friuli Venezia Giulia ed in Emilia Romagna è portatore di segnali della Rai. Antonio Sassano, autore del primo e unico catasto delle frequenze tv ed ex consulente dell’Autorità per le Comunicazioni Agcom, ha denunciato quanto sta accadendo ed ora Paolo Gentiloni, ex ministro delle Comunicazioni del Pd, ha indetto un’interrogazione parlamentare per Passera.

Analoga sorte al canale 24 è toccata ai canali 25, 54 e 55 che in Lombardia sono utilizzati, senza permesso come sostiene il Corriere, dalle emittenti Telemilano, Più Blu e Più Blu 2. A Roma invece i canali 23, 54 e 50 sono occupati da Canale Zero, Idea Tv e Yes Tv., mentre a Napoli il 54 e il 59 sono occupati dalle emittenti Telecapri e Tv Capital. Un’occupazione che come spiega il Corriere è un fenomeno recente, iniziato con la definizione di “indisponibilità” delle frequenze nel decreto del 20 gennaio 2012.

L’unico canale non occupato è il 58, noto come il più pregiato e che l’ex ministro Paolo Romani aveva destino a Mediaset. Una non occupazione che secondo il Corriere risulta sospetta. Altro punto nodale sarà il costo di “sfratto” di emittenti da quelle preziose frequenze, la cui asta frutterebbe allo stato ben 4 miliardi di euro.

Se la liberazione di alcuni canali destinati all’asta era già costata 175 milioni di euro ad emittente, chiedersi quanto dovranno sborsare ora i contribuenti per sfrattare gli occupanti abusivi è lecito. Una questione, quella delle frequenze, che come ricorda il Corriere è anche politica: il no al beauty contest infatti aveva creato in Parlamento una “strana” maggioranza formata da Pd, Idv, Lega Nord e Terzo Polo.