Game of Thrones: la bella Marei prima di recitare faceva…

ROMA – “Game of Thrones mi ha salvata dalla prostituzione”. A parlare, in un’intervista al Daily Mail, è l’attrice Josephine Gillan che nella serie cult interpreta proprio il ruolo di una prostituta: la bella Marei.

Una vita spaventosa e travagliata la sua, fatta di alcol, droghe e abusi fin dalla tenera età: “Sono cresciuta in casa di un amico di famiglia che mi faceva fumare erba e bere alcol a 12 anni e mi ha fatto provare la cocaina a 14. Poi mi ha violentata ripetutamente, minacciandomi, nel caso lo avessi denunciato, di uccidermi e seppellirmi in giardino”.

Al punto che vendere il suo corpo è stata un’evoluzione quasi naturale. Ben presto ha cominciato a prostituirsi e prima di arrivare sul set del Trono di Spade sul suo curriculum figuravano solo comparsate, nemmeno ruoli da protagonista, in filmetti pornografici col nome d’arte Sophie O’Brien.

Poi la svolta inaspettata, quando ha risposto ad un annuncio apparso su un sito web di casting per il cinema. Cercavano giovani donne con seni naturali e senza tatuaggi che non avessero problemi a posare senza veli dinanzi alla telecamera. Josephine ha subito mandato una foto e la produzione l’ha ricontattata in un baleno. “Sono rimasta basita: avevo una straordinaria opportunità di fare un po’ di vera e propria recitazione. Non avevo però idea di quanto sarebbe cambiata la mia vita”.

Una volta approdata nel cast l’attrice racconta di essere stata molto nervosa, ma ben presto ha scoperto di non essere sola: diverse colleghe condividevano il suo stesso background sociale e culturale. Tutte come lei, forse per un eccesso di realismo della produzione, scelte per ruoli di schiave o prostitute, che sfilavano nude e partecipavano a finte orge nei postriboli di Westeros.

La prima volta sugli schermi di Josephine è stata in una puntata della seconda stagione: Marei era una prostituta novizia alla quale veniva insegnato come fingere un orgasmo. Da allora, visto il talento naturale, le sue apparizioni si sono via via moltiplicate.

“In realtà – confessa – gli attori maschi si sentono molto in imbarazzo durante le scene di sesso, tanto da sentirli continuamente scuotersi nervosamente sotto di me mentre simuliamo l’atto. Credo soffrano di ansia da prestazione, perché sono quasi nudi e di solito attorno abbiamo 30 componenti della troupe”.

 

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