Gary Coleman in un lago di sangue, la moglie al 911: “Ho la febbre, non posso aiutarlo”

Pubblicato il 3 Giugno 2010 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA

Gary Coleman e la moglie Shannon Prince

Gary Coleman versava in un lago di sangue in casa propria, nello Utah. La moglie, Shannon Price, 24 anni, chiama il 911 descrive la situazione, l’operatore le dice cosa deve fare in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, ma la donna non può: “Non sono giù in questo momento perché ho la febbre e lo stress potrebbe farmi svenire”.

Questa una parte della telefonata della moglie del “piccolo Arnold” al numero per le emergenze, che People ha pubblicato sul suo sito. A pochi giorni dalla morte del bambino prodigio, il tabloid americano si chiede se un intervento più repentino della consorte avrebbe potuto salvare la vita di Gary. E non solo.

Secondo quanto riporta People l’operatore del 911 avrebbe chiesto alla Price di fare pressione sulla ferita di Coleman, ma la moglie avrebbe risposto: “Sono stanca, non posso aiutarlo. Ho bisogno di aiuto veloce. Ho la febbre. Non posso fare nulla”. A questo punto dal 911 consigliano alla signora Coleman di dare un asciugamano a Gary così lui stesso possa esercitare pressione sulla ferita, ma la donna nel panico risponde: “Non so cosa fare … io non voglio che muoia. Sto andando fuori di testa”.

La telefonata si conclude con la Price che dice all’attore di sedersi e bloccare il sangue che esce dalla ferita. L’ambulanza arriva ma Coleman, 42 anni, morirà due giorni dopo per una emorragia celebrale. Secondo le indagini non c’è nulla di sospetto sulla morte del piccolo Arnold.