Gb, Murdoch verso il monopolio. Ed è scontro politico su BSkyB

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 14:41 OLTRE 6 MESI FA

Rupert Murdoch

LONDRA – Rupert Murdoch tenta la zampata finale per diventare ufficialmente monopolista di BSkyB. Il tycoon di News Corporation ha dato forfait al Forum di Davos pur di guidare personalmente i negoziati con il ministro della Cultura e dei Media Jeremy Hunt. E’ lui, infatti, che dovrà decidere se passare la pratica alla Commissione Competizione così come chiesto dall’authority delle comunicazioni. Proprio lui che ha acquisito le competenze in materia dopo che il responsabile del Commercio, Vince Cable, le ha perse per aver mostrato eccessiva ostilità nei confronti del magnate australiano.

Per Murdoch, se la pratica passasse alla Commissione sarebbero guai. Per evitare quest’eventualità avrebbe proposto di applicare il modello BBC a Sky News, assicurandone così l’indipendenza editoriale. Per il magnate australiano il fattore tempo è cruciale. La sua proposta d’acquisto del 60,9% di BSkyB che ancora non possiede – News Corp ha messo sul piatto 7,8 miliardi di sterline – risente della volatilità dei mercati: più passa il tempo e più potrebbe costare salato alle casse dell’azienda.

L’Ofcom – l’antitrust britannica – teme però che la pluralità dell’informazione potrebbe accusare un duro colpo se BSkyB passasse interamente sotto il controllo del guru dei media. Per questo ha chiesto il parere della Commissione Competizione, che potrebbe impiegare 6-8 mesi prima di esprimersi. Troppo, per Murdoch, che ad ogni modo si è già portato a casa, lo scorso dicembre, il nulla osta dell’antitrust europeo.

Per accorciare i tempi è nato quello che il Telegraph definisce un ”solido rimedio strutturale”: una fondazione indipendente che ”rimuova ogni dubbio sulla futura indipendenza” di Sky News – soluzione certo preferibile alla sua vendita che, visto le perdite di circa 30-40 milioni di sterline l’anno, risulta alquanto improbabile.

Hunt ha già fatto sapere di “voler deferire” il dossier alla Commissione, ma di essere disponibile a cambiare idea se l’Ofcom dovesse esprimersi in tal senso. Il ministro ha insomma ‘passato la palla’ all’authority per un secondo giro di consultazioni.

Questa mossa ha però suscitato le ire del partito laburista. ”Il giusto modo di procedere sarebbe quello di chiamare in causa la Commissione”, ha tuonato Ivan Lewis, ministro-ombra alla Cultura e ai Media. ”Hunt ha invece scelto un percorso insolito che scatena nuovi dubbi sull’integrità dell’intero processo”. Di parere contrario è però Don Foster, ‘grande vecchio’ del partito Liberaldemocratico. ”Credo fermamente – ha detto – che Jeremy Hunt si sia attenuto alle regole stabilite dall’enterprise act. Ora dobbiamo attendere il giudizio dell’Ofcom sulla controproposta di News Corp. Questa è la procedura corretta ed è sbagliato suggerire il contrario”.

Ofcom e Office of Fair Trading impiegheranno ”qualche settimana” per concludere le loro analisi. Hunt ha poi promesso una consultazione pubblica per valutarle. La questione è d’altra parte molto delicata. Dovesse ricevere il via libera, News Corp – combinando Sky e quotidiani – otterrebbe il controllo del 22% del mercato dei media in Gran Bretagna – quota seconda solo al 37% fatto registrare dalla BBC.

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