Giampiero Galeazzi, le telecronache e le interviste più famose: il canottaggio, i fratelli Abbagnale, Bonomi-Rossi, Maradona e lo scudetto della Lazio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2021 - 13:50 OLTRE 6 MESI FA
Giampiero Galeazzi, le telecronache e le interviste più famose: il canottaggio, i fratelli Abbagnale, Bonomi-Rossi, Maradona e lo scudetto della Lazio

Giampiero Galeazzi, le telecronache e le interviste più famose: il canottaggio, i fratelli Abbagnale, Bonomi-Rossi, Maradona e lo scudetto della Lazio

Giampiero Galeazzi, morto oggi dopo una lunga malattia, è stato probabilmente uno dei volti più popolari dello sport in Rai. 

La telecronaca dell’oro dei fratelli Abbagnale a Seul

Galeazzi, ex campione di canottaggio, divenne celebre per la telecronaca della finale vinta dai fratelli Abbagnale.

“Eppure la telecronaca della vittoria di Seul – ha poi raccontato Galeazzi – non doveva neppure esserci. La sera prima stavo giocando a carte con Evangelisti quando arrivò la notizia di uno sciopero. A quel punto, invece di andare a letto, girai per Seul, nei bar frequentati dai militari americani. Soltanto quando tornai in albergo all’alba scoprii che lo sciopero era stato revocato. Mi precipitai a fare la telecronaca senza neppure il foglio dei finalisti”.

L’oro di Bonomi-Rossi

Celebre poi anche la telecronaca dell’oro, questa volta a Sidney, della coppia Bonomi-Rossi.

Le interviste a bordo campo e lo scudetto della Lazio

Come inviato sui campi di serie A inventa Galeazzi le interviste prepartita e post partita a bordo campo e negli spogliatoi. “Per non parlare delle docce di champagne che mi hanno fatto negli spogliatoi durante le feste per gli scudetti. L’idea di far intervistare a Maradona i compagni dopo la vittoria fu geniale”.

Nel 2000 abbandona il Foro Italico dove stava commentando una gara di tennis per andare allo stadio Olimpico. “Mi stavo addormentando in telecronaca per un match di due spagnoli anonimi, quando sento la Juventus che stava perdendo e la Lazio che aveva già battuto la Reggina. Scappo allo stadio, salgo in tribuna Monte Mario e tutti che m’abbracciano… Non c’era un collega, stavano tutti a Perugia per lo scudetto della Juve e invece lo scudetto era lì, della mia Lazio. E io feci l’unico servizio Rai”.