Gino Landi, è morto lo storico regista teatrale e televisivo: dal sabato sera della Rai a Sanremo, da Rugantino a Aggiungi un posto a tavola

Come ballerino iniziò con Erminio Macario, come coreografo firmò il sabato sera degli italiani da Sanremo al Festivalbar, ma anche a teatro diede vita alle coreografie di spettacoli celebri come Rugantino e Aggiungi un posto a tavola.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Gennaio 2023 - 19:20 OLTRE 6 MESI FA
Gino Landi, è morto lo storico regista teatrale e televisivo: dal sabato sera della Rai a Sanremo, da Rugantino a Aggiungi un posto a tavola

Gino Landi, è morto lo storico regista teatrale e televisivo: dal sabato sera della Rai a Sanremo, da Rugantino a Aggiungi un posto a tavola (foto Ansa)

E’ morto stamattina a Roma il coreografo, regista teatrale e televisivo Gino Landi. Si è diviso tra cinema, teatro e tv divenendo uno dei più affermati registi televisivi e teatrali del panorama nazionale e internazionale, collaborando con Nino Rota, Ennio Flaiano, Federico Fellini, Tonino Guerra e tanti altri.

Come ballerino iniziò con Erminio Macario, come coreografo firmò il sabato sera degli italiani da Sanremo al Festivalbar, ma anche a teatro diede vita alle coreografie di spettacoli celebri come Rugantino e Aggiungi un posto a tavola.

Chi è Gino Landi

Pseudonimo di Luigi Gregori, era nato a Milano il 2 agosto del 1933, aveva 89 anni. Sue le coreografie della “Canzonissima” del 1971 con Raffaella Carrà che rivoluzionò la tv con il balletto “Tuca tuca” in coppia con Enzo Paolo Turchi e di “Milleluci” del 1974, dove fece ballare ancora la Raffa nazionale, questa volta in coppia con Mina e la regia di Antonello Falqui. C’è la sua mano dietro varie edizioni del Festival di Sanremo e il “Fantastico” con Lorella Cuccarini. Avviato allo studio della danza dai suoi genitori, entrambi artisti di varietà, Landi iniziò come ballerino, passando poi alla coreografia. Fu scoperto da Erminio Macario mentre metteva in scena Bulli e pupe con Fanfulla. Come coreografo firmò il sabato sera degli italiani, da Sanremo al Festivalbar a Fantastico con Pippo Baudo, ma anche a teatro diede vita alle coreografie in collaborazione con il duo Garinei e Giovannini, di spettacoli celebri Alleluja brava gente, Rugantino e Aggiungi un posto a tavola

Nel frattempo Gino Landi era entrato alla Rai con la qualifica di regista (1958) chiamato a realizzare le coreografie per “Buone vacanze” (1959) e per “Giardino d’inverno” (1961), dove fu assistente di Don Lurio per il debutto delle gemelle Kessler. Tra le innumerevoli regie televisive da lui curate si ricordano quelle di alcune edizioni del Festival di Sanremo, Festivalbar e Partitissima. Per lo spettacolo leggero della Rai è stato il coreografo di trasmissioni popolari come Johnny 7 (1964), La prova del nove (1964), Scala reale (1966) e Partitissima (1967). Ha curato le coreografie di programmi storici come “Studio Uno” del 1961 con Don Lurio, “Dove sta Zazà” del 1973, “Milleluci” del 1974, “Fatti e Fattacci” del 1975. Molti di questi diretti da Antonello Falqui con cui Landi ha lavorato come coreografo per due decenni, prima di intraprendere egli stesso la carriera di regista. Da ricordare il suo lungo sodalizio con Pippo Baudo da “Fantastico 7” (1986) fino ai programmi celebrativi “Buon compleanno TV” (2004) e “150” (2011). Il mondo del teatro, che lo ha visto nascere e muovere i suoi primi passi, gli ha affidato regia e coreografie di numerosi spettacoli, tra i quali Rugantino e Vacanze Romane e le collaborazioni con Garinei e Giovannini.

Per il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, nel teatro stabile Politeama Rossetti, ha debuttato nel 1970 come coreografo di Al cavallino bianco con Tony Renis, Aldo Fabrizi e Sandro Massimini e nel 1971 con Il fiore di Hawaii di Paul Abraham con Daniela Mazzucato, Sergio Tedesco, Massimini e Gloria Paul; nello stesso anno ha debuttato anche come regista di La vedova allegra sempre con Massimini; nel 1972 ha curato la regia di Cin Ci La con Miranda Martino, Tedesco e Massimini e la coreografia di La principessa della Czarda con Adriana Innocenti ed Elio Pandolfi. Per il teatro lirico è stato chiamato a realizzare Vivì (1962) e Il barbiere di Siviglia (1989). È stato anche regista di operette e di musical (Can-Can, 1998). Al Teatro Verdi ha messo in scena anche Les Contes d’Hoffmann di Offenbach nella Stagione Lirica 2000/2001.