Giulia De Lellis contro assembramenti tifosi Inter che festeggiavano lo scudetto al Duomo di Milano: “Mascherine abbassate e nessun distanziamento sociale”

di admin
Pubblicato il 3 Maggio 2021 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA
Giulia De Lellis contro assembramenti tifosi Inter che festeggiavano lo scudetto al Duomo di Milano: "Mascherine abbassate e nessun distanziamento sociale" INSTAGRAM

Giulia De Lellis contro assembramenti tifosi Inter che festeggiavano lo scudetto al Duomo di Milano: “Mascherine abbassate e nessun distanziamento sociale” (foto Ansa)

Giulia De Lellis contro assembramenti tifosi Inter che festeggiavano lo scudetto al Duomo di Milano: “Mascherine abbassate e nessun distanziamento sociale”. L’influencer ha paragonato il loro comportamento a quello dei ristoratori e delle altre categorie professionali maggiormente vessati dalle restrizioni anti Covid 19. Questi lavoratori operano tra mille difficoltà nel rispetto delle norme anti Covid, mentre ai tifosi è consentito fare quello che vogliono, in barba a ogni regola anti Covid.

Giulia De Lellis furiosa: “Assembramenti tifosi Inter? Invece ai ristoratori viene resa la vita impossibile con mille restrizioni”

Riportiamo di seguito, il duro attacco di Giulia De Lellis ai tifosi dell’Inter che si sono assembrati senza mascherina nei pressi del Duomo di Milano.

“Mascherine abbassate, nessun distanziamento sociale, ma come? E le rotture di pa**e per la pandemia dove le avete messe? Da parte per il calcio? Tavoli da 4 e i ristoratori non possono lamentarsi. Feste, matrimoni, battesimi, organizzatori di eventi devono stare zitti!!! L’Inter vince non mi frega neanche cosa e andiamo a fare festa al Duomo come neanche al Tomorrowland!”. 

Giulia De Lellis continua: “Assembramenti tifosi Inter senza mascherina? Non sanno stare al mondo come chi glielo permette”

“I proprietari dei locali devono piangere in silenzio. Ma che c***o di posto è?! In che Paese siamo?! Nessuno vi vieta di festeggiare ma fatelo con la testa non con il c**o! Diversamente, è una grande mancanza di rispetto di tutti, di tanti, verso il nostro Paese. Dovete prendere la macchina e tornare a casa se non sapete stare al mondo, alla stessa stregua di chi vi ha permesso di fare tutto questo”.