Io e Te, Vittorio Feltri: “Fumo più che posso e sbevacchio qualche whiskino”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2019 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Feltri, Ansa

Vittorio Feltri (foto Ansa)

ROMA – Intervistato da Pierluigi Diaco, ospite nel salotto di Io e Te, Vittorio Feltri parla del suo momento: “Come va? Un trionfo! Sono diventato vecchio, ho 76 anni, sono ancora vivo, sto abbastanza bene, fumo più che posso, sbevacchio anche qualche whiskino… eppure non demordo!”.

Come me, spiega Diaco, hai perso tuo padre a 6 anni, io ne avevo 5. A te la mancanza del padre cosa ha provocato?

“Guarda – risponde Feltri – io non amo svelare cosa c’è in fondo al mio animo, per cui quando mi fanno questa domanda rispondo che in fondo sono stato fortunato, perché anziché avere due genitori che mi rompevano le balle, ne avevo una sola”.

L’assenza di tuo padre è stata forte quanto sarebbe stata la sua presenza?

“In sincerità – risponde – ti dico che avrei preferito avere un padre che potesse dare un equilibrio alla famiglia. Purtroppo questo non è avvenuto! Noi tre fratelli ci siamo adattati alla situazione, ma ci dispiaceva vedere sempre nostra madre che doveva lavorare per due per tirare avanti la baracca… questo ci ha fatto un po’ soffrire. Mia madre è morta a 90 anni, e quando è successo io mi sono incaricato di tutte le pratiche burocratiche: il funerale, la bara etc etc. Dopo aver svolto tutte queste attività sono tornato in automobile, ho avviato il motore e non sono riuscito a partire perché mi veniva da piangere”.

“Il militare? Devo dire che all’inizio non avevo nessuna voglia di fare il militare perché avevo cose più interessanti da fare a casa. Ma alla fine mi sono adattato. Lavoravo al ministero, facevo poco, vivevo a Roma, che allora era una città meravigliosa… e quindi quando ho finito il servizio militare e dovevo tornare a Bergamo, non ne avevo voglia. Ricordo quel viaggio di ritorno in macchina che mi struggeva perché volevo rimanere a Roma”.

“Gianni Brera? Gianni Brera, il giornalista che ho sempre preferito. Mi ha aiutato nel lavoro. Mi è sempre stato vicino. Un uomo che… insomma, non ce ne sono più di uomini così! Mi dispiace perché quando se ne è andato ho perso un amico, ho perso una persona che stimavo. Però io in cielo non voglio andare… perché neanche vado in aereo figurati se voglio andare in cielo da morto!”.

Fonte: Io e Te.