Rai, nuovo scontro Lei-Celentano: “A Sanremo sermone inopportuno”

Pubblicato il 29 Febbraio 2012 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA

Adriano Celentano (Foto Lapresse)

ROMA – ”Gli introiti pubblicitari del Festival di Sanremo sono stati superiori rispetto a quelli dello scorso anno”, ma nonostante questo l’intervento di Adriano Celentano è stato un “sermone inutile e inopportuno”. Parola di Lorenza Lei, parole che non potevano passare inosservate e infatti la reazione del Clan di Celentano s’è fatta sentire.

Lorenza Lei, in Commissione di Vigilanza, ha spiegato che l’introito avrebbe superato quello del 2011 di circa 700mila euro (+7%). Poi, la stoccata: ”C’è una distinzione però tra il valore pubblicitario e quello di servizio pubblico – ha proseguito -. Da un lato c’è il sermone di Celentano inutile e inopportuno, dall’altro ascolti ottimi che hanno portati introiti pubblicitari”.

”Celentano è stato il primo artista ad accettare l’inserimento della clausola sul codice etico – ha aggiunto la Lei -. Se è stato attivato il Comitato è perché il dg, Mauro Mazza (direttore Rai1, ndr) e Valerio Fiorespino (direttore Risorse tv, ndr) hanno ritenuto che ci siano elementi per farlo. Ho chiesto a Marano di andare a Sanremo perchè c’erano cose poco chiare e perché si ‘smatassava’ il Festival. Avendo preso atto che Sanremo ruotava solo su Celentano allora abbiamo cercato le condizioni migliori di contratto e quindi inserito la clausola sul codice etico”.

Lo staff del cantante ha detto che quello del dg Rai è “un comportamento grave e lesivo”. “Lo stesso dg considerava, sin dal primo momento della trattativa, ‘inutile e inopportuna’ la stessa presenza di Celentano al Festival, come è stato poi dimostrato con le azioni che lo stesso dg ha messo e sta mettendo in atto – si legge in una nota del Clan Celentano – stravagante e comica è la ricostruzione che sembra considerare deplorevole la partecipazione di Celentano al Festival e meritevole l’aumento degli introiti pubblicitari, facendo intendere che si tratti di due aspetti non collegati tra loro. Riteniamo comunque tale comportamento molto grave e lesivo”. Quanto alla clausola legata al rispetto del Codice etico, “che sia la prima volta che ‘un artista di calibro’ abbia firmato ci sorprende – si legge ancora nella nota – visto che nel corso della trattativa con la Rai per la partecipazione di Celentano a Sanremo ci era stato assicurato che anche altri artisti importanti lo avevano firmato. In ogni caso ci chiediamo a cosa serva un codice etico se non lo firma nessuno. Probabilmente non lo rispetta nessuno, a cominciare dalla Rai e di questo, nell’ambito della nostra trattativa, ne abbiamo avuto una riprova”. Infine: “Riguardo all’inutilità e all’inopportunità degli interventi dipende dai punti di vista. Rileviamo che la linea del dg, sin da quando è stata nominata, è quella di gestire la Rai non con i criteri di un servizio pubblico”.