Rai, quasi 1 mln di anticipo per il “Nero Wolfe”. Contestato Barbareschi

Pubblicato il 3 Febbraio 2012 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Anticipo quasi milionario per la fiction “Bentornato Nero Wolfe”, prodotta da Luca Barbareschi. Non è ancora andata in onda la prima serie, ma già si parla della seconda, che avrà un costo di attivazione di 948 mila euro che hanno destato l’attenzione del consigliere di centrosinistra Giorgio Van Straten. Si tratta, infatti, di una somma pari a più del triplo di quello che solitamente è necessario per attivare una serie di 8 puntate. “Solitamente la Rai non supera quota 300-400 mila euro” è stata l’obiezione di Van Straten.

Ma c’è di più: la prima serie non è ancora andata in onda, dunque non se ne conosce la fortuna/sfortuna in termini di Auditel. E proprio da qui parte la riflessione in Cda: “Perché assicurare alla Casanova Multimedia, società gestita da Barbareschi, una cifra così alta se nemmeno sappiamo se il prodotto ha funzionato in termini di Auditel? Barbareschi si è giustificato accusando la politica di manovrare il dibattito. Se infatti Van Straten rappresenta il centrosinistra, Luca Barbareschi è deputato eletto nel Pdl, ora iscritto al Gruppo Misto e da sempre uomo del centrodestra. Il consigliere Van Straten ha sottolineato come, sebbene la fiction abbia come protagonisti grandi attori come Francesco Pannofino e Pietro Sermonti (entrambi personaggi del fortunatissimo Boris) e sia diretta da Riccardo Donna, i costi siano eccessivi. Di troppo superiori agli standard abituali di Rai fiction. Per questo van Straten ha chiesto che la questione venga approfondita, visto che i soldi spesi dalla Rai sono soldi dei cittadini.

Intanto, secondo quanto illustrato dal direttore Fabrizio del Noce che ha presentato ieri il Piano fiction 2012, le prime puntate della prima serie dovrebbero andare in onda la prossima primavera. Al prossimo Cda ci potrebbe essere anche un procedimento contro il direttore generale Lorenza Lei, sempre su richiesta di Van Straten che vuole portare all’ordine del giorno il dossier presentato a suo tempo dal consigliere dimissionario Nino Rizzo Nervo su presunte violazioni del codice etico, da parte del direttore generale Lei.