Gay e campi di sterminio: omosessuali contro Lucia Annunziata

Pubblicato il 24 Febbraio 2012 - 17:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Difenderei Celentano anche se dicesse di mandare i gay ai campi di sterminio”. La frase, paradossale, è stata pronunciata da Lucia Annunziata ospite di Michele Santoro. Ma alle associazioni che difendono i diritti gay non è piaciuta affatto. Data la cultura italiana, intrisa di pregiudizi contro gli omosessuali, il paradosso è sembrato parecchio fuori luogo. Così dice in una nota il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. ”Dobbiamo informare Lucia Annunziata che gli omosessuali, come gli ebrei, i Rom e Sinti, le persone diversamente abili, i testimoni di Geova, nei campi di sterminio ci sono stati mandati davvero dai nazisti. Purtroppo di fronte alle quotidiane dichiarazioni di tenore omofobo che vengono dai mezzi di informazione e da esponenti politici, religiosi e dello spettacolo, quello di Lucia Annunziata appare non come un improbabile paradosso ma come l’ennesima cruda dimostrazione di quanto indietro siamo in Italia”. Giovedì Lucia Annunziata, ospite nella trasmissione ‘Servizio Pubblico’, aveva detto: ”difenderei Celentano anche se dicesse di mandare i gay ai campi di sterminio”, chiarendo che si trattava di un’estremizzazione.

”Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli – si legge ancora nella nota – giudica quelle parole inqualificabili e non degne di una professionista della comunicazione dell’esperienza di Lucia Annunziata. Le scuse migliori, per onorare le vittime dell’ ‘omocausto’ , sarebbero quelle di dedicare una puntata della sua trasmissione proprio a questo tema, cosi’ poco conosciuto e sul quale evidentemente si compiono ancora scivoloni inaccettabili”. Anche Imma Battaglia interviene sull’argomento. ”Sono certa che Lucia Annunziata abbia usato in buona fede un’espressione iperbolica per enfatizzare la propria vicinanza a Celentano – sostiene l’attivista -. Perdono quindi la citazione infelice. Ritengo pero’ che sarebbero gradite delle pubbliche scuse, in questa come in tutte le occasioni in cui si nominano a sproposito categorie sociali ancora oggetto di discriminazione. La cultura passa anche attraverso la pacificazione del linguaggio e l’abbassamento dei toni iperbolici, verso un dialogo pubblico universalmente comprensibile e condivisibile”.

Subito arriva la risposta di Lucia Annunziata: ”La frase che ho pronunciato ieri sera da Santoro sugli omosessuali era a mio parere chiaramente paradossale”. La frase – spiega la giornalista – ”veniva infatti alla fine di un discorso in cui ho preso nettamente le distanze sui contenuti dagli attacchi fatti da Celentano all’intera stampa italiana. Ho difeso la libertà di espressione dell’artista, ma ho usato l’esempio – di proposito estremo – della ferocia anti-gay per rendere più chiara l’esistenza anche di una contraddizione tra questo diritto e il merito delle opinioni che si esprimono”. ”La reazione che ne è seguita mi ha però convinta che il tema dell’odio anti-gay va affrontato meglio – prosegue Annunziata -. Vi dedicherò, dunque, la puntata del 4 marzo di ‘In mezz’ora’. Le persone e le organizzazioni contattate hanno accettato l’invito”.