SANREMO – Maria De Filippi si gira e…sembra che abbia il sedere scoperto. Gioco di prospettiva al Festival di Sanremo. La conduttrice ha osato un abito cosiddetto “nude look“, pieno di trasparenze e pizzi. In realtà Maria non era nuda sotto ma, osservano i più attenti, indossava una sottoveste color carne.
Sulla polemica secondo cui vincerà un ex concorrente di Amici, la De Filippi si è espressa in conferenza stampa: “Sono orgogliosa di tutti i ragazzi che ci sono al festival. Non tifo ‘Amici’ a Sanremo”. “Orgogliosa di Sergio e di Elodie, ma anche di Michele Bravi, che ho conosciuto e merita rispetto, e di Francesco Gabbani, che ha scoperto Carlo ed è un grande talento”.
La De Filippi ha parlato anche del caso di Diletta Leotta, 25enne giornalista di Sky Sport, stata messa all’indice per il vestito osé (un due pezzi rosso fuoco con top corto e gonna sontuosa, con annesso spacco profondo che ha ricordato un po’ l’abito di Belen che proprio all’Ariston qualche anno fa rivelò la farfallina indiscreta tatuata sull’inguine), e l’atteggiamento considerato da alcuni un po’ troppo ammiccante per un messaggio serio come quello contro il bullismo.
“Non puoi parlare della violazione della #privacy con quel vestito e con la mano che cerca di allargare lo spacco della gonna”, ha twittato prima di essere travolta a sua volta dagli insulti, la conduttrice tv Caterina Balivo, costretta poi a un rapido dietro front e all’ammenda pubblica. “Un tweet infelice. Ho espresso un giudizio sull’atteggiamento, me ne dispiace: non sono nessuno per giudicare un atteggiamento di un’altra donna. Se ho offeso qualcuno mea culpa”.
Ma a ribattere agli attacchi contro Diletta, e in generale a difesa della dignità delle donne, è scesa in campo anche Maria De Filippi: “Nel 2017 mi vesto come mi pare. Concentrarsi sull’abito e non sul suo messaggio è come dire che è giusto che ti violentino perché hai la minigonna. Non diamo spazio a queste polemiche: è come tornare indietro nel tempo”. E anche Carlo Conti ha preso le parti dell’ospite: “ha detto ciò che doveva dire nel modo giusto”.