Maria Elena Boschi a Porta a Porta, il confronto con Stefano Parisi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2016 - 08:53 OLTRE 6 MESI FA
Maria Elena Boschi

Maria Elena Boschi

ROMA – Nel salotto di Porta a Porta Maria Elena Boschi si è confrontata sull’attualità politica con Stefano Parisi. Un dibattito tranquillo, quello tra Parisi e Maria Elena Boschi.

Risponde all’attacco del M5S e di Sinistra italiana sul referendum, Maria Elena Boschi dalla platea tv di Porta a Porta. Ma parla anche di Italicum, visto che i due temi ormai vanno di pari passo.
“Avrei capito se avessero detto, Grillo e i Cinque Stelle, ‘non mi piace cosa c’è scritto nel quesito’. Ma in questo caso tutto risponde alla verità della riforma e non si può avere paura della verità – risponde attaccando – Fare una polemica a posteriori serve solo a portare il dibattito su un altro piano”. Oltretutto, insiste la Boschi, “è la Corte di Cassazione che ammette il quesito, è interesse dei cittadini avere un quesito chiaro. E’ chiaro e i cittadini sono di fronte a SI o NO. Mi aspettavo una polemica su qualcosa di non corretto o non chiaro, non si può aver paura della verità”.

Quanto al merito delle riforme renziane, Boschi non si scompone:  “Può darsi che ci sia una parte dei cittadini che faccia queste valutazioni”, ovvero votare No al referendum costituzionale per indebolire il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ma “ci sono due mesi per informare ancora di più e discutere del merito”.

Sull’elezione dei senatori, il ministro Boschi è sicura: i 100 senatori di palazzo Madama saranno eletti dai cittadini. E promette: “Appena entra in vigore la nuova Costituzione faremo una legge in questo senso”.
Rispetto all’Italicum, Boschi è totalmente sulla linea di Renzi: “Certo che siamo pronti a cambiarlo. Mi auguro che la nuova legge elettorale metta d’accordo tutti, anche le opposizioni”. E alla domanda di Bruno Vespa se dunque l’Italicum sia archiviato, Boschi replica: “L’Italicum c’è finchè in Parlamento non si trova una maggioranza, mi auguro larga, per cambiarlo”. Quanto alla direzione delle possibili modifiche, “non discuto ora nel merito, per rispetto alla scelta di avere una discussione ampia in Parlamento tra i gruppi, senza che ci sia il governo che dice una cosa piuttosto che un’altra”.

STEFANO PARISI – L’ospite per il Centrodestra, Stefano Parisi, interloquisce: “Il quesito referendario del 2006 indicava solo il numero del disegno di legge. Qui si descrive in maniera molto sintetica il contenuto della riforma in un modo che induce a votare Sì. Un quesito più asettico sarebbe stato meglio. Ma credo che non c’entri nulla il presidente della Repubblica come ha sostenuto il M5s”.
Poi nel merito: “Io sono per eliminare il Senato. In questa riforma c’è il rischio di stallo, di blocco e credo che questo bicameralismo non sia efficiente come poteva essere e genererà un contenzioso infinito”.

Poi, al ministro Boschi che lo pressa su alcune modifiche non volute da Forza Italia, Parisi risponde serafico: “Forza Italia non è il mio partito“.