MasterChef, Giorgio Locatelli: “Una sfida cucinare per mia figlia allergica”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Gennaio 2020 - 23:18 OLTRE 6 MESI FA
Giorgio Locatelli, Ansa

Giorgio Locatelli (foto Ansa)

ROMA – Intervistato dal Corriere della Sera, lo chef di MasterChef Giorgio Locatelli ha raccontato i problemi di salute della figlia, oggi 22enne, Margherita:

“A due anni Margherita aveva un eczema che non passava mai e qualsiasi cosa solida mangiasse le dava fastidi. Era colpa della salsa di pomodori Pachino che preparavo apposta per lei, ma non lo sapevo: amavo cucinare solo per lei, in realtà la stavo intossicando. Capimmo che poteva essere un’allergia alimentare dopo un po’, quando si gonfiò tutta dopo aver mangiato un po’ di salmone affumicato. Ebbe una reazione anafilattica, la salvarono i pompieri che avevano con sé l’adrenalina”.

“Come abbiamo reagito? Avevamo un diario e registravamo tutto ciò che Margherita mangiava o faceva. A casa non portavamo nessun allergene, nessuna noce, cioccolata, pesce… Per quattro anni non abbiamo tenuto noci nel ristorante, altrimenti lei non poteva entrare. Abbiamo preso aerei che assicuravano mancanza di noccioline sul volo. Poi una volta che sei cosciente del problema elabori la dieta giusta e tutto diventa più gestibile. Ma devi assicurarti che il cibo non diventi una fobia o qualcosa di cui preoccuparsi costantemente: i bambini hanno bisogno di mantenere il piacere di mangiare”.

“Dopo la diagnosi- racconta – ho sentito che il cibo, il mezzo più potente che avevo per comunicare con gli altri, non funzionava e non potevo farci niente. Mi è sempre piaciuto cucinare per mio figlio, all’inizio ho temuto di non poterlo fare con Margherita, che ci sarebbero sempre stati dei limiti. Poi siamo diventati creativi: ho fatto i bastoncini di pesce senza pesce e ho copiato tutti i menu della sua mensa scolastica. Ogni giorno le chiedevamo Cosa preparano domani a scuola? e io cucinavo lo stesso cibo ma senza allergeni. Anni dopo ci hanno detto che i bambini a scuola volevano mangiare le nostre riproduzioni perché erano più buone”.

Le allergie di Margherita sono diventate uno stimolo per tutti. “Ho creato allora alcuni dei miei migliori piatti sapendo esattamente cosa potesse succedere se qualcuno aveva un’allergia alimentare. È stato un training fantastico. Come chef e proprietari di ristorante dobbiamo scegliere attentamente il cibo in modo che le persone allergiche sappiano cosa mangiare e cosa no, ed è importante anche mantenere l’ambiente perfettamente sicuro. Non posso essere certo che non ci siano noci in cucina, non al cento per cento: così, se un cliente ha un’allergia alimentare severa, cuciniamo il cibo in una cucina a parte dove disinfettiamo l’ambiente e teniamo il cibo completamente separato. Dobbiamo stare davvero molto attenti perché elementi volatili possono essere letali ed è molto difficile essere sicuri di aver fatto tutto alla perfezione”.

Fonte: Il Corriere della Sera.